Judo: Bedel in squadra azzurra agli europei e ai mondiali

09.06.2017 18:09 di Daniela Acciardi   vedi letture
Bedel - Polisportiva Villanova
Bedel - Polisportiva Villanova

Orgoglio in casa della Polisportiva Villanova Libertas per la nuova convocazione di Kenny Bedel nella squadra azzurra da parte della dalla Commissione Nazionale Attività Giovanile di judo.

Il giovane pordenonese parteciperà dunque ai Campionati Europei Cadetti individuali e a squadre che si svolgeranno a Kaunas in Lituania dal 30 giugno al 2 luglio, e ai Campionati Mondiali Cadetti di Santiago del Cile dal 9 al 13 agosto.

Una stagione entusiasmante per la punta di diamante della Polisportiva, che ha raccolto solo negli ultimi mesi ben quattro medaglie internazionali, un oro, un argento e due bronzi, unite al bronzo dei Campionati Italiani della scorsa settimana.

Mentre la notizia impazza sul web, con complimenti bipartisan dagli amici e da tutte le associazioni di judo del pordenonese, la Polisportiva è a caccia di fondi per permettere al giovane campione di avere tutte le opportunità possibili per inseguire i suoi sogni, ma anche per continuare il proprio lavoro di eccellenza nella formazione delle giovani leve.

«La crescita di un campione non avviene mai per caso. – ha commentato il direttore tecnico della Polisportiva Edoardo Muzzin – Se da un lato c’è un’indubbia componente di talento, dall’altra il talento deve essere coltivato. La Polisportiva Villanova ha investito moltissimo, e continua a farlo, sulla formazione di qualità, nell’impiego di istruttori di altissimo profilo come Catalin Guica, nella partecipazione a stage con Maestri nazionali e internazionali di pregio come Michele Marolla e Jean Charles Bouchart, nell’acquisto di nuove attrezzature, negli scambi culturali con atleti internazionali, in numerosi viaggi per partecipare a gare nazionali e internazionali, eccetera. Per proseguire con le attività e mantenere elevato il livello, ci rivolgiamo agli investitori, che possano condividere con noi la visione del judo non solo dal punto di vista della “creazione di campioni”, ma come vero e proprio modello educativo».