Basket: Rinasce il Pienne Basket

02.10.2016 10:25 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Basket: Rinasce il Pienne Basket

Monuments men, romanzo di Robert Edsel (diventato nel 2014 anche un film prodotto, diretto e interpretato da George Clooney) racconta di un piccolo gruppo di esperti d'arte arruolati nell'esercito statunitense allo scopo di ritrovare le opere d'arte trafugate dai tedeschi nei paesi invasi durante la seconda guerra mondiale. Anche Pordenone oggi ha i suoi "monuments men".

La missione è decisamente meno impegnativa, ma ugualmente importante per la storia sportiva cittadina: far rinascere il Pienne Basket, erede della vecchia e glorios Pallacanestro Pordenone che ai tempi di Della Valentina aveva raggiunto anche la A2. A recuperare i reperti della cara estinta sarà un gruppo di "vecchie glorie" della pallacesto naoniana che, evidentemente, tanto vecchie poi non si sentono.

Capofila è Stefano Di Prampero (chi altro poteva essere?). Nel roster che ripartirà dalla prima divisione, il gradino più basso, figurano anche fra gli altri, Grion, Chivilò, Rizzetto, Boccalon, Starnoni e si sta "trattando" anche Marco Spangaro. Coach Massimo Drigo. Presidente resta Walter Santarossa, già al vertice sino al doloroso anno della rinuncia alla serie B. Parquet dovrebbe essere quello della "fiera vecchia" in attesa che la gente che accorrerà a vedere gli "M.M." lo faccia diventare troppo piccolo e l'amministrazione comunale apra loro i battenti del Forum. "Ragazzi cresciutelli, ma sempre meravigliosi - Santarossa -.

Gente che ama veramente questo sport e Pordenone. In prima divisione - sorride il presidente - sarà un team di "all stars". Un'iniziativa che mi riconcilia con la pallacanestro dopo le delusioni del 2015, quando sono rimasto solo e ho dovuto rinunciare alla serie B".

Anche Santarossa ama il basket, nonostante l'esperienza negativa con il Pienne. Rimpianti? "Tre - risponde il presidente -. Il primo non aver detto no quando le due anime del basket pordenonese (Sistema e Intermek, ndr) non trovando l'intesa sul presidente chiamarono me come "super partes".

Dovevo dire no. Invece rimasi prima affettivamente, poi economicamente, coinvolto. Il secondo non essere riuscito a convincere nè gli operatori economici, nè le istituzioni nel nostro progetto di allora. Il terzo quello di non aver rinunciato un anno prima, visto che comunque ero rimasto praticamente solo. Ma i 2 mila del Forum e i quasi playoff mi fecerio credere che in un modo o nell'altro avremmo trovato una soluzione". Dopo una difficile digestione lunga un anno intero, Santarosa ritrova la voglia di guardare avanti.

"Acquisire i diritti di un campionato nazionale? Si potrebbe fare. Non mancano opportunità. Questa volta però - conclude fra speranza e amarezza Santarossa - serviranno fatti e non più parole da parte di chi potrebbe e vorrà abbracciare il progetto".