Pordenone calcio: "Genio" Berrettoni più realista del Re

14.03.2018 09:09 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Pordenone calcio: "Genio" Berrettoni più realista del Re

Non chiamatelo “il salvatore”, non gradisce.

Emanuele Berrettoni è tornato. Non ancora a tempo pieno (forse lo sarà domenica con la Fermana al Bottecchia), ma 42 minuti al Mecchia gli sono bastati per cambiare il Pordenone.

Splendido il gol realizzato al 24’ della ripresa. Tutto suo: un’azione personale che ha ubriacato la difesa del Mestre e disorientato Favaro. Era quello del 3-2 e tutto lasciava pensare che sarebbe stato insieme quello decisivo e l’inizio della rinascita del ramarro.

Berre e i tifosi neroverdi al seguito non avevano fatto i conti però con la voglia di reazione dei neroarancio e la pessima giornata di Simone Perilli. Un mix devastante che ha portato al 4-3 finale in favore della zirolandia mestrina. Non sarà il salvatore della patria, ma primus inter pares sicuramente sì. La sua assenza è stata pesante già al termine della scorsa stagione e soprattutto durante i playoff.

La sua mancanza si è sentita anche nei primi due terzi della stagione in corso. Emanuele sin qui ha collezionato solo 9 presenze (la maggior parte a spizzichi) per un totale di 363’ e un solo gol, quello di domenica al Mecchia.

La scorsa stagione, tanto per fare un paragone, prima dell’infortunio al ginocchio aveva disputato 30 partite per complessivi 2286 minuti ed era andato a segno undici volte. Numeri tuttavia aridi che non spiegano completamente l’importanza dell’artista nell’economia del gioco neroverde. Facciamo allora solo finta di credergli quando ripete che non è lui il salvatore della patria e lo assecondiamo quando asserisce che la rinascita del ramarro deve essere frutto del lavoro e dell’impegno di tutta la squadra.

Mentre tutti, re Mauro compreso, sono sicuri che il Pordenone darà il meglio nei playoff proprio grazie a un Berrettoni che si presenterà agli stessi riposato e nel pieno della sua condizione atletica, Lele tiene i piedi ben piantati a terra.

“Dobbiamo smettere – esibisce tutta la sua saggezza – di pensare alle posizioni privilegiate della griglia playoff (entro il quarto posto, ndr) e renderci conto di dove siamo. Basta illusioni – invita -, cominciamo invece a guardarci alle spalle”.

Emanuele si riferisce probabilmente al fatto che i ramarri hanno sì 10 punti di vantaggio sul Santarcangelo penultimo e 12 sul Fano ultimo, ma i romagnoli hanno giocato una gara in meno rispetto ai neroverdi e i marchigiani addirittura 3.

Non solo: il calendario “regalerà”, dopo il match con la Fermana, le sfide con Triestina, Reggiana e Padova contro le quali nell’andata Stefani e compagni sono rimasti a secco.