Pordenone Calcio: I destini incrociati di Tedino e del Ramarro

16.11.2017 10:11 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: I destini incrociati di Tedino e del Ramarro

Destini che si incrociano, che a volte camminano insieme e a volte si allontanano l’uno dall’altro. Quelli di Tedino e del ramarro hanno proceduto legati per due stagioni.

Due grandi stagioni, coincise con la conquista di due semifinali playoff per la promozione in B. La prima volta la strada dei neroverdi si interruppe giustamente nel confronto con il Pisa di Rino Gattuso (0-3, 0-0).

Bruno andò sotto la curva dei supporters neroverdi a promettere: “Ci riproveremo”. Fu così. Il Pordenone arrivò di nuovo a un passo dalla cadetteria, fermato a Firenze non dalla forza del Parma, ma dalla miopia di un arbitro che non vide o male interpretò un paio di situazioni e dalla malasorte che nella lotteria dei rigori premiò i ducali. Il proverbio non venne rispettato e la scorsa estate le strade del ramarro e del suo condottiero presero diverse direzioni.

Tedino scommise sul Palermo del contestatissimo Maurizio Zamparini, fresco di retrocessione.

Il Pordenone puntò invece su Leo Colucci, fresco di esonero a Reggio Emilia. Le prime settimane, con l’avvio sfolgorante dei neroverdi sembrarono dar ragione a re Mauro.

Ottobre e l’inizio traumatico di novembre hanno cambiato totalmente le carte in tavola. Proprio mentre il ramarro ha cominciato prima a scivolare poi a precipitare (5 pareggi in sei partite, seguiti da 3 sconfitte consecutive) il Palermo è cresciuto al di là delle più ottimistiche aspettative. Più rosa che nero il presente di Tedino, primo da solo in classifica.

Più nero che verde il presente del ramarro, sceso dal primo al terzo posto a 5 punti dalla capolista con due gare giocate in più, due turni da riposo da scontare nei prossimi cinque turni e un calendario tutto in salita che lo obbligherà ad affrontare da qui al termine del girone di andata Vicenza, Sambenedettese e Renate. Il confronto non poteva sfuggire al popolo neroverde del web che ha cominciato a mugugnare online. Decisamente diverso il clima a Palermo.

Quando arrivò al Barbera Tedino trovò un tifo in subbuglio. Strada facendo però le cose sono migliorate.

Le squadre vincono se hanno stimoli, motivazioni, voglia ed energia - ha spiegato Bruno in una delle ultime conferenze stampa ripetendo concetti noti a Pordenone -. Noi dobbiamo avere tutto questo per vincere il campionato. Possono cambiare i moduli, ma non cambieranno mai i nostri principi”.

Il popolo palermitano ha cominciato ad apprezzare l’impegno, la grande disponibilità di un gruppo che sotto le direttive di Tedino e del suo vice Marchetto ha cominciato a proporre buon gioco e a esibire grande carattere. Pian piano la contestazione si è sciolta e pare che sia prossima anche la fine dello sciopero del tifo decretata dalla parte più calda dei supporters siculi. Bruno sta sfruttando la sua grande occasione.

“Una chance che ho avuto – ha ammesso sempre parlando alla stampa locale – grazie alla visibilità ottenuta allenando le giovanili azzurre e ai due anni di Pordenone”.

Grazie Bruno, ci consoliamo pensando che un po’ del primato rosanero è anche nostro.