Pordenone Calcio - Il "leone" Maccan: "Forza ramarri! All'Inter basterà lo scudetto"

08.12.2017 11:32 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio - Il "leone" Maccan: "Forza ramarri! All'Inter basterà lo scudetto"

Quello che sta facendo il Pordenone oggi, apprestandosi a sfidare l’Inter al Meazza il 12 dicembre, resterà nella storia della società, ma entrerà anche nelle statistiche delle Lega e della Figc?

Di certo nei dati storici del calcio italiano c’è l’impresa compiuta dai ramarri nel 2014, quando guidati da Carmine Parlato riuscirono a fare la doppietta: promozione e scudetto dilettanti. Uomo della provvidenza in entrambe le competizioni fu Denis Maccan, oggi bomber del Tamai (10 gol in 15 partite nel campionato corrente di Lega D).

Il “leone” (questo il suo soprannome nella Destra Tagliamento) segnò i gol decisivi sia ad Este nel 2-1 che decretò la matematica promozione del Pordenone in serie C il 5 maggio che al Città di Arezzo nell’1-0 alla Lupa Roma che valse la conquista del tricolore.

L’exploit ora dei neroverdi in Tim Cup rischia di oscurare la fama degli “eroi” del 2014.

“No – è sicuro Maccan -, sono entrambi passi importanti nella storia di una società partita dal basso e arrivata oggi a giocarsi gli ottavi di Tim Cup a San Siro grazie anche al “passaggio” dal calcio dilettanti a quello dei professionisti da noi conquistato nel 2014”.

Il “leone” ha giocato al Meazza.

“Sì – annuisce -, l’8 novembre del 2006 in un match di coppa Italia fra il Milan e il Brescia in cui militavo in quella stagione. Io entrai nell’ultima mezzora. Finì 4-2 per i rossoneri”.

Il Brescia in quell’occasione andò sul 2-0 grazie ai gol di Serafini e Alfageme. Il Milan rimontò e vinse con i centri di Pippo Inzaghi e di Brocchi e con la doppietta di Borriello.

“Entrare a San Siro – ricorda e avvisa Denis – fa un certo effetto. Una sensazione che perdura nel tempo”.

Come dovrebbero i ramarri uscire dal tunnel che immette sul rettangolo di di gioco?

“Con la testa libera – suggerisce Maccan -, anche se capisco che non sarà facile. E poi – aggiunge – dovranno giocare come sanno, senza timori riverenziali. Stefani e compagni non hanno nessun obbligo. E’ la condizione psicologica migliore per godersi sino in fondo questa esperienza. Quante altre volte capiterà loro di giocare nel tempio del calcio italiano? Oltre a tutto contro l’Inter capolista che in questo momento va a mille. E’ occasione unica”.

Denis è tifoso interista come il padre Ezio, ex socio di Lovisa.

“Tiferemo entrambi Pordenone – garantisce il leone -, squadra e città che abbiamo nel cuore. All’Inter “basterà” lo scudetto”.