Pordenone Calcio: la B nell'ultima in assoluto al Bottecchia

23.04.2019 09:23 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: la B nell'ultima in assoluto al Bottecchia

Pordenone, la città, i tifosi hanno dimostrato di meritare la B. Lo meritano i quasi quattrocento che al seguito dei ramarri al Barbetti di Gubbio non hanno smesso mai di incitare i neroverdi sin dal riscaldamento prepartita e poi oltre il triplice fischio dell’improponibile (assurdo il rigore concesso ai padroni di casa per un fallo di mani commesso da Burrai fuori area) signor Nicoletti di Catanzaro. Lo meritano i duemila che si sono assiepati in piazzetta San Marco per assistere al match sul maxischermo approntato con solerte velocità dal Comune. Tanto entusiasmo è stato anche un messaggio per Mauro Lovisa.

Auspicabilmente sarà arrivato a destinazione e nel programmare il futuro il numero uno della società neroverde darà più ascolto alla calda voce del suo cuore che ai freddi input del cervello. In passato lo ha fatto spesso. Altrimenti non sarebbe nato il mito di re Mauro.

Comprensibile la delusione fra i tifosi al termine dei 95’ di gara a Gubbio. Il popolo neroverde era accorso in piazzetta San Marco per festeggiare la vittoria dei ragazzi di Attilio Tesser e la matematica promozione in serie B.

Per avere la certezza di ottenerla senza aspettare il risultato della Triestina impegnata a Salò, sarebbe stata necessaria una vittoria al Barbetti. Il 2-2 (doppiette di Barison e Casiraghi) finale invece ha mantenuto in vita la Triestina che nelle ore in cui sarebbe dovuta esplodere la festa neroverde ha battuto (2-0) la Feralpi al Turina di Salò ed ha ridotto a 5 le lunghezze di distacco dalla capolista neroverde.

Cinque punti a due sole giornate dal termine sono un vantaggio più che rassicurante. La festa è solo stata rimandata di otto giorni.

Il popolo neroverde negli ultimi trenta anni ha conosciuto ben altre cocenti delusioni (retrocessioni, mancate iscrizioni, fallimenti). Il disappunto per il rinvio della festa è durato poco. Anzi, più di qualcuno ha subito trovato il lato positivo della vicenda. Sarà ancora più bello celebrare la promozione domenica, in occasione del match casalingo con la Giana Erminio (inizio alle 18.30) che, oltre a tutto, coinciderà anche con l’ultima esibizione dei ramarri nella loro casa storica. Dopo la sfida con l’undici di Gorgonzola infatti il Bottecchia chiuderà le porte al calcio. Resterà solo velodromo. Sul rettangolo dell’impianto dedicato al mitico campione di ciclismo i ramarri hanno scritto la loro storia dal 1927 al giorno d’oggi: 92 anni interrotti solo dal temporaneo trasferimento al Tognon di Fontanafredda (lo stadio che ora Lovisa rifiuta e dove lui stesso ha vestito per la prima volta la casacca neroverde) nei primi anni ’90 per la ristrutturazione della pista di ciclismo. Festeggiare al Barbetti e in piazza sarebbe stata un’emozione per tutti coloro che hanno vissuto sugli spalti gioie e dolori accompagnando i loro beniamini. Lo sarà ancora di più se l’ultima al Bottecchia coinciderà anche con la conquista di quella serie B alla quale il Pordenone accederà per la prima volta nel corso della sua ormai centenaria storia.