Pordenone Calcio: la nuova casa dei Ramarri sarà uno stadio di proprietà

06.01.2020 10:05 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: la nuova casa dei Ramarri sarà uno stadio di proprietà

La decisione sembra ormai essere stata presa: sarà uno stadio di proprietà. A questa conclusione sarebbero giunti Mauro Lovisa e soci dopo aver ormai capito che la strada di un impianto pubblico finanziato da Comune e Regione sia estremamente difficile da percorrere. Non lo vedremo nel 2020 e probabilmente nemmeno nel 2021, ma la scelta dell’iniziativa privata consentirà al popolo neroverde di ritornare a seguire le imprese dei ramarri all’interno dei confini comunali molto prima (come per altro avevano sostenuto sin dall’inizio sia il sindaco Alessandro Ciriani che l’assessore allo sport e ai lavori pubblici Walter De Bortoli) di quanto ipotizzabile qualora l’opera avesse dovuto essere realizzata con fondi pubblici.

CARATTERISTICHE E FINANZIAMENTI – Sarà un impianto da 8, 9 mila posti costruito in modo tale da poter estendere la capienza a 16 mila, minimo stabilito dalla Figc per gli stadi che devono ospitare gare di serie A. Il costo stimato è di circa 25 milioni di Euro. Per coprire le spese la società sarebbe intenzionata a rivolgersi all’Istituto per il Credito Sportivo, banca pubblica a servizio del Paese – come si legge nel sito ICS – per il sostegno allo sport e alla cultura, leader nel finanziamento all’impiantistica sportiva grazie all’esperienza consolidata in oltre sessant’anni di attività. Con lo stesso istituto la società contrarrebbe un mutuo venticinquennale che la costringerebbe a pagare una rata annua di circa 700 mila Euro, ma almeno pagherebbe per qualcosa di suo e non un affitto a fondo perduto per l’utilizzo di uno stadio altrui come succede attualmente con la Dacia Arena. Uno stadio moderno a misura di famiglia, come ripete spesso Mauro Lovisa, con palestre e servizi simili a quelli della Dacia, che potrebbe generare reddito attraverso la concessione degli spazi a società del territorio e a eventuali organizzatori di concerti ed eventi extrasportivi.

Uno stadio di proprietà avrebbe pure l’effetto di rinforzare la società sotto il profilo economico-finanziario rendendola più appetibile ad eventuali nuovi soci intenzionati a condividere quell’ulteriore crescita ambita senza mezze parole da Lovisa. A tale riguardo sono stati confermati dallo stesso re Mauro nei giorni scorsi contatti con imprenditori lombardo-veneti che potrebbero portare risultati positivi e promettenti. A fine gennaio Lovisa e soci presenteranno all’amministrazione comunale un piano di fattibilità e la stessa amministrazione dovrebbe confermare la propria disponibilità ad affiancare la società nella realizzazione delle opere di urbanizzazione (accessi, parcheggi, illuminazione). Disponibilità preannunciata in un certo senso nei giorni scorsi dall’assessore allo sport e ai lavori pubblici Walter De Bortoli. Nel corso dello stesso incontro dovrebbe essere definito anche il sito del nuovo stadio che dovrebbe essere costruito in zona Pordenone Sud vicino allo svincolo autostradale.

All’Istituto di Credito Sportivo, ente pubblico economico partecipato all’80 per cento dal Ministero Economia e Finanza e al 6,07 per cento dal Coni, presieduto da Andrea Abodi, ha fatto ricorso nel recente passato la famiglia Pozzo per la costruzione della Dacia Arena. L’ICS è intervenuto pure per lo stadio Benito Stirpe di Frosinone e, insieme a UBI Banca, ha finanziato l’Atalanta per l’acquisto dello stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo. Precedenti confortanti che lasciano ben sperare per la nuova iniziativa di Mauro Lovisa e soci.

La consapevolezza che società e amministrazione pubblica stanno lavorando fianco a fianco per la realizzazione della nuova casa dei ramarri renderebbe meno pesante il disagio del popolo neroverde costretto a sorbirsi oltre cento chilometri fra andata e ritorno per poter esprimere tutto il suo amore per i ramarri.