Pordenone Calcio - Lovisa: "Abbiamo bisogno di entusiasmo e Rossitto è amato dai tifosi"

15.02.2018 09:07 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio - Lovisa: "Abbiamo bisogno di entusiasmo e Rossitto è amato dai tifosi"

La decisione era nell’aria.

Il comunicato ufficiale sulla conclusione dell’era Colucci al De Marchi è arrivato 45’ minuti dopo il triplice fischio del signor Pasciuta di Agrigento che decretava l’ennesima sconfitta dei ramarri.

La peggiore forse per l’atteggiamento di Stefani e compagni in campo a Bolzano.

Unito a quello di quattro giorni prima con il Feralpi, lasciava intendere che la truppa non seguiva più il suo condottiero.

Forse solo la proprietà per un eccesso di signorilità non l’aveva capito o non voleva capirlo. I tifosi sì. E ai tifosi si è rivolto Mauro Lovisa poco dopo la pubblicazione del comunicato che recitava:

“Il Pordenone Calcio comunica di aver sollevato Leonardo Colucci dall’incarico di allenatore della Prima squadra e Gianni Migliorini dall'incarico di allenatore in seconda”.

La spiegazione della decisione è arrivata via telefono. Re Mauro non aveva seguito i ramarri a Bolzano.

Chiedo scusa ai tifosi – ha detto Lovisa -. Non per non aver esonerato prima Colucci come avevano chiesto. Chiedo scusa per quello che si è visto in campo al Druso. Una squadra svogliata, senza carattere e senza animo. Posso comprendere le sconfitte. Ciò che non accetto è che vengano subite senza lottare”.

Re Mauro non addossa tutte le colpe a Colucci.

“Non mi rimangio quello che ho detto di lui in passato – ha ripreso re Mauro -: è un tecnico preparato e un grande uomo. Lo ha dimostrato rendendosi conto anche lui che la situazione esistente non poteva protrarsi ancora a lungo. La decisione presa – continua Lovisa – non va vista dal punto di vista tecnico-tattico. Il calo della squadra è questione di testa, non di gambe. La squadra aveva bisogno di un motivatore. Uno che entri subito nel ruolo, senza perdere tempo. Per questo – ha spiegato - la nostra scelta è caduta, ancora una volta su Rossitto. Fabio conosce l’ambiente, è un combattente. Non ha avuto fortuna nelle due precedenti esperienze in neroverde; la seconda quasi una missione impossibile. Tutti però, io per primo, gli hanno riconosciuto impegno e dedizione. Inoltre abbiamo bisogno di entusiasmo e Fabio è amato dai tifosi”.

Una mano tesa verso quella parte del suo popolo con la quale re Mauro era entrato in conflitto. Ora tutti remeranno dalla stessa parte.