Pordenone Calcio, Lovisa: "Vendrame nella mitologia del calcio"

06.04.2020 08:10 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio, Lovisa: "Vendrame nella mitologia del calcio"

La tristezza patita dai tifosi neroverdi più datati in questi giorni di isolamento sociale è stata accentuata dalla notizia della morte di Ezio Vendrame che contribuì notevolmente con la sua indiscussa classe alla promozione in C2 del Pordenone di Caon e Buffoni nel 1979.

Uno dei miei miti – confessa Mauro Lovisa -, grande personaggio e grandissimo giocatore, per me fra i migliori cinque italiani assieme a Rivera, Mazzola, Baggio e Totti. Io ho avuto il piacere di vederlo giocare e l’ho avuto anche come allenatore nel 1989 quando decise di mollare il grande calcio per dedicarsi alla formazione di casa sua, la Sas Casarsa. Io avevo 25 anni. Mi ricordo – sorride ancora al pensiero – che non era mai soddisfatto di come battevamo i calci d’angolo. Qualcuno lo provocò invitando a batterli lui. Andò verso la bandierina, si tolse le scarpe e da scalzo perché non portava mai i calzettoni, colpì la palla in rabona e la mise dove ci aveva indicato che sarebbe arrivata. Sarebbero tanti gli aneddoti da raccontare. Mi limiterò a dire che in ritiro a Resia facevamo gli allenamenti con la musica. Un giorno – ricorda Lovisa – si presentò alle 8 di mattina davanti a casa mia. Mi disse: tu sei importante per la squadra e per me, ma oggi lo sei ancora di più per la Sas. La Sacilese, spiegò, ha offerto 25 milioni per averti. Una cifra cospicua per la società e tu devi andare. Era un tipo particolare, anticonformista, diverso da tutti gli altri che allora frequentavano il nostro ambiente. Sarebbe ancora più fuori luogo oggi con il calcio attuale che predilige l’aspetto fisico e tattico alla tecnica e alla fantasia. Nel mio Pordenone però troverebbe posto perché io a un simile uomo di spettacolo non rinuncerei di certo. La nostra terra ha perso un grande personaggio che però – conclude re Mauro – resterà sempre nella mitologia del calcio italico”.