Pordenone Calcio: Non chiamiamola crisi perché crisi non è!

14.11.2018 09:20 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: Non chiamiamola crisi perché crisi non è!

Non chiamiamola crisi perché crisi non è, anche se i ramarri hanno perso tre delle ultime quattro partite, coppa compresa. Potrebbe pensarlo solo chi non ha visto giocare il Pordenone e si è limitato unicamente a guardare il calendario delle gare del girone B.

Una squadra in crisi non gioca come sta facendo il team di Attilio Tesser. Stefani e compagni hanno toppato solo il primo tempo del match con la Sambenedettese e in particolare i primi 8 minuti durante i quali sono riusciti ad andare sotto di due gol, svantaggio recuperato con una seconda frazione giocata alla grande anche in inferiorità numerica. Sono i dettagli e gli errori dei singoli a condannare in queste ultime gare i ramarri. Discorso che vale anche per il Monday Night con la Triestina. Quella di regalare il vantaggio iniziale agli avversari sta diventando una regola quasi fissa. Anche lunedì i neroverdi hanno cominciato con l’handicap lasciando andare Malomo da solo a colpire di testa quasi indisturbato il pallone spedito al centro dalla bandierina d’angolo da Beccaro dopo appena 5’ dal fischio d’inizio del signor Camplone da Pescara. Non basta: contro la Triestina si sono addirittura superati perché dopo aver pareggiato con un altro colpo di testa del “grande vecchio” Michele De Agostini su angolo calciato dal solito Burrai, hanno concesso il bis in chiusura della prima frazione. Questa volta il gentile regalo è stato dello stesso Burrai, autore per il resto di un’altra ottima prova. Salvatore ha provato a intervenire di testa su una rimessa laterale rossoalabardata. Gli è mancato quel paio di centimetri di statura che gli avrebbe permesso di rinviare la sfera che, rimbalzata invece sulla nuca, è diventata preziosissima per Procaccio che stava appostato alle sue spalle in area neroverde. Pronto il destro con il quale il sostituto del Diablo Granoche (grande assente del derby) ha battuto Bindi sorpreso sul suo stesso palo.

Due episodi nel contesto di una prova altrimenti buona che, uniti ai tanti altri delle gare recedenti, hanno risucchiato il vantaggio di 4 lunghezze sulla seconda (Fermana) che i neroverdi avevano solo tre settimane fa e hanno concesso alla stessa Fermana e da lunedì sera anche alla Triestina di superarli in classifica.