Pordenone Calcio: Popolo neroverde, via la delusione e fuori l'orgoglio!

“Nulla è più facile che illudersi - ammoniva nelle sue orazioni Demostene - perché l’uomo crede vero ciò che desidera”.

La realtà spesso è ben diversa. Farsi dominare dalla delusione dopo qualche passo falso è comprensibile. Soprattutto se animati dall’amore. Togliendo però gli occhiali del tifoso innamorato e provando a inforcare quelli di una critica meno coinvolta, il calo del ramarro non fa tanto stupore.

Le differenze fra l’amato Pordenone e le sue compagne di viaggio verso il sogno della B (Venezia, Parma, Padova e Reggiana) si riscontrano nel diverso peso politico, nei differenti blasoni e nelle sproporzionate disponibilità economiche. Venezia, Parma, Padova, ma anche lo stesso Teramo, hanno avuto un girone per valutare l’organico e un mese per modificarlo e rinforzarlo.

Le 26 giornate sin qui disputate hanno dimostrato che con i suoi top undici il Pordenone può giocare con e meglio delle prime. Tedino e il suo staff non hanno però 20 giocatori più o meno equivalenti da gestire come i colleghi Inzaghi e D’Aversa. Restiamo orgogliosi e riconoscenti per le emozioni sin qui regalateci, diamo loro il tempo di lavorare perché i top undici si presentino al meglio il 14 maggio, data d’inizio dei playoff e intanto dimostriamo lunedì all’Italia, via Rai, di essere degni dei nostri top 11.

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