Pordenone Calcio - Rossitto: "Ramarri senza avversari"

25.01.2019 09:36 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio - Rossitto: "Ramarri senza avversari"

“Serie B? Ormai è nostra!”.

Usa la prima persona plurale del pronome possessivo Fabio Rossitto pronosticando già a fine gennaio lo storico salto di categoria per i neroverdi: segno che si sente ancora e sempre un ramarro. Incrocia le dita il Crociato e continua:

Nel girone B, come sta succedendo anche nel gruppo C dominato dalla Juve Stabia (+9 sulla seconda, il Trapani, ndr), ormai si gioca solo per il secondo. Non vedo – spiega la sua convinzione Rossitto - nessuna avversaria in grado di mettere in discussione la superiorità di un Pordenone che viaggia con regolarità disarmante”.

Dall’eliminazione al primo turno dei playoff del 2018 (con Rossitto in panca) al primato con 10 punti di vantaggio di questo inizio 2019. Cosa è cambiato nel Pordenone. Il Crociato sta al gioco e non ha difficoltà a sottolineare la conduzione tecnica di Attilio Tesser.

“E’ un tecnico preparato ed espertissimo – afferma -, che sa sempre quello che vuole e sa trasmetterlo ai ragazzi che allena. Il suo non è un gioco altamente spettacolare come quello di Bruno Tedino, ma estremamente redditizio. Riserva particolare cura ai calci piazzati che nel calcio di oggi sono fondamentali per puntare in alto”.

Dopo aver premesso che considera Tesser fra i migliori tecnici della categoria, Rossitto passa a esaminare altre componenti.

“Il Pordenone che ho allenato io nella mia ultima esperienza – riprende il Crociato – era una squadra demoralizzata. Quando Mauro Lovisa mi ha chiamato a sostituire Colucci proprio di questi tempi (era il 14 febbraio 2018, ndr) ho trovato un gruppo letteralmente depresso. Il rischio di scivolare veramente in basso era grande. Più che sull’aspetto tecnico e tattico, visto il valore dei giocatori, io ho dovuto lavorare sulle teste dei ragazzi. Siamo comunque riusciti a raggiungere i playoff – rivendica con orgoglio -, anche se abbiamo dovuto abbandonarli subito. Tesser – passa al presente -ha potuto lavorare sin dall’inizio in ritiro ad Arta Terme. Si è vista subito la sua mano. Poi sono stati fatti inserimenti giusti come quelli di Bindi, Barison, Gavazzi e Candellone”.

Visto il largo vantaggio sulle inseguitrici, l’impossibilità di continuare a giocare al Bottecchia e i tempi per l’ulteriore adeguamento del Tognon per ospitare la B, il trasferimento (almeno temporaneo) al Dacia Arena si fa sempre più reale.

“Il Dacia è uno stadio fantastico – riconosce Rossitto – e una collaborazione Pordenone-Udinese sarebbe vantaggiosa per entrambe le società. Rivestendomi da giocatore però non posso evidenziare che per un ramarro andare a Udine sarebbe come per uno di noi andare ad abitare in casa d’altri. Può anche essere una reggia, ma non sarà mai casa tua. Per questo – conclude il Crociato - mi auguro che i lavori al Tognon di Fontanafredda vengano realizzati quanto prima e che il Comprensoriale diventi la nuova casa del ramarro”.