Pordenone Calcio - Tedino fra passato e futuro
Commovente, scontata e soprattutto ufficiale (pubblicata sul sito pordenonecalcio.com) la lettera di addio di Tedino al popolo neroverde.
“Lasciare Pordenone – ha scritto - è come lasciare casa, la famiglia, la propria gente”.
“Se gli dispiace tanto – commenta non senza sarcasmo Franz Rizzi, popolare tifoso neroverde - poteva restare”.
Qualcuno prova a spiegare:
“Un contratto in serie B è una bella impennata a livello remunerativo e spazza via qualsiasi cosa, anche il timore di un esonero”.
Innamorata la maggior parte degli altri pordenonesi. Si va dal “Grande mister meriti la B in una grande piazza” al “Grazie per due stagioni indimenticabili!” all’eterno:
“Per sempre uno di noi”.
Questo è quello che Bruno lascia. Decisamente diversi i toni dei supporters palermitani, esasperati dalla retrocessione e dalla gestione Zamparini.
“Non credo che Tedino entrerà nel nostro stadio – è il primo -. Zamparini e gli uomini scelti da lui avranno vita dura; la pazienza dei palermitani è al limite”.
Segue:
“Dispiace per questo povero tecnico ceh si brucerà presto. A novembre Zamparini lo rimanderà a casa”.
L’”accoglienza” si allarga ad altri ipotetici arrivi.
“Nonostante il "Sarri bis" – si ironizza con toni tipicamente siculi – e i tre “gioielli” (Ingegneri, Burrai e Suciu, ndr) restarono in Lega Pro!”.
E ancora:
“Zamparini parla di risalita e arriva gente di terza serie! Pensa che abbiamo l’anello al naso?”.
Questo è quello che Tedino trova.