Pordenone-Padova, I ramarri visti da Perosa

13.11.2017 09:49 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone-Padova, I ramarri visti da Perosa

Pesa come un macigno la terza sconfitta consecutiva dei ramarri, subita davanti a 2100 spettatori (un terzo ospiti) a opera del Padova capolista che ora sta 5 punti sopra con due gare in meno. Non solo: è scappato pure il Renate (2-1 col Mestre) che si è portato a +4 sempre con due gare in meno.

Il Pordenone è stato agganciato a quota 21 dall’Albinoleffe (2-0 con il Fano). Ciò che fa più rabbia è che l’avversa sorte abbia dipinto un quadro così nero proprio nel giorno in cui il team di Colucci sembrava aver ritrovato la verve dei giorni migliori. I ramarri hanno infatti disputato un buon primo tempo, giocato meglio del Padova, con più determinazione e migliori geometrie.

Avrebbero potuto anche passare al 34’, quando a Bindi battuto, il legno alla sua sinistra ha respinto un bel diagonale di Sainz Maza. Ad andare al riposo in vantaggio invece sono stati i biancoscudati con Belingheri, abile a riprendere la sfera respinta anche in questa occasione da un legno su conclusione di Guidone in sospetta posizione irregolare. Il Pordenone è riuscito a pareggiare in avvio di ripresa, al 51’ con Ciurria, ma breve è stata la gioia del popolo neroverde perché solo 2’ dopo la capolista è tornata in vantaggio con Pulzetti, pure lui in sospetta posizione di fuorigioco.

Situazione che ha fatto scattare le vivaci proteste dei padroni di casa (ammonito Perilli) mentre tutto il Bottecchia (di parte neroverde) in coro esprimeva la sua rabbia intonato “ladri-ladri” all’indirizzo di Pinzi e compagni. Dovendo rinunciare a Stefani, Misuraca e Gerardi, Colucci ha schierato Formiconi, Bassoli, Parodi e De Agostini davanti a Perilli; a centrocampo è tornato Burrai affiancato da Lulli e Danza; davanti Sainz Maza e Ciurria in supporto a Magnaghi prima punta. Bisoli ha risposto con un 4-3-1-2 con Pulzetti ispiratore di Guidone e Capello.

SIMONE PERILLI 6.5 – Non succede tutti i giorni di prendere due gol da giocatori in sospetta posizione di fuorigioco. Sul secondo Simone è una furia e si lancia verso il collaboratore di linea che non ha alzato la bandierina beccandosi un giallo che lo inserisce nella già lunga lista dei ramarri “cattivi”.

GIOVANNI FORMICONI 6.5 – Attivo e attento, ma non propositivo come in precedenti occasioni vista la caratura dell’avversaria.

ALESSANDRO BASSOLI 6.5 – Controlla insieme a Parodi abbastanza bene le prime punte avversarie, ma i pericoli arrivano dalle seconde.

MICHELE DE AGOSTINI 7 – Ancora capitano, ancora fra i migliori. Non molla mai. Suo anche l’assist per il gol del momentaneo pareggio di Ciurria.

DEJAN DANZA 7 – Propone, serve, tira, arretra, copre, contrasta e si sacrifica. Non si poteva chiedergli di più.

SALVATORE BURRAI 7 – E’ tornato di nuovo il Salvatore di inizio stagione. Osservato speciale, ha saputo liberarsi spesso per dettare tempi e modi della manovra neroverde.

LUCA LULLI 7 – Era tempo che non vedevamo così. Sembrava di vedere quello delle prime uscite, quando eravamo tutti convinti che il Pordenone avesse trovato una vera alternativa a Burrai.

PATRICK CIURRIA 6.5 – Pure lui è notevolmente cresciuto rispetto alle ultime apparizione. Prestazione impreziosita dalla zampata del momentaneo pareggio.

SAINZ MAZA 7 – Forse la miglior prestazione da quando è a Pordenone. Sfortunato in occasione del palo colpito nella prima frazione. Questione di centimetri e avremmo avuto un gol da proporre e riproporre sino a fine stagione.

SIMONE MAGNAGHI 6.5 – Ha giocato per la squadra, facendo spesso da sponda per gli inserimenti dei trequartisti e dei centrocampisti.

MARTIGNAGO SV – Pochi 9’ per risultare determinante.

SIMONE RAFFINI 6 – Colucci lo getta nella mischia per cercare di recuperare il risultato quando gli schemi erano già saltati e la disposizione avventurosa.

LEONARDO COLUCCI 7 - Nessuna contestazione questa volta da parte dei "tecnici" in tribuna sugli undici scelti inizialmente. Il suo Pordenone è stato battuto dalla sorte e forse dalla miopia del direttore di gara e dei suoi collaboratori. E' sembrato però nuovamente la squadra della Tim Cup e dei primi turni di campionato. Ricevuta la fiducia di re mauro avrà ora due settimane per rimettere in piedi gli acciaccati e confermare l'impressione di rinascita.

ULTRAS 8 - Un plauso a quelli di entrambe le fazioni che hanno incitato i loro beniamini dall'inizio alla fine. Più compatti e collaudati da anni di professionismo ad alti livelli quelli biancoscudati. In crescita di formazione quelli neroverdi.