Pordenone Calcio: Processo a Tedino, imputato alzatevi!

25.10.2016 11:10 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: Processo a Tedino, imputato alzatevi!

Imputato alzatevi! Un solo punto in campionato nelle ultime tre gare, il doppio di gol incassati (8) rispetto a quelli realizzati (4), lo scivolamento dal primo all’ottavo posto in classifica.

A tutto questo si aggiunge l’eliminazione dalla coppa Italia subita in casa a opera del Sudtirol.

Cosa sta succedendo al ramarro?

L’ACCUSA – Questi i capi d’imputazione: il tiki-taka difensivo ha portato ad almeno tre errori devastanti, insistere è autolesionismo; pur restando capocannoniere Arma non segna in azione da 378’ minuti causa assenza di rifornimenti e di cross dalle fasce; il ramarro, bravo a fare i compitini, manca di fantasia, meglio la fantasia c’è (Cattaneo), ma resta in panca.

TIKI-TAKA - Tedino ribatte ogni accusa. “Partiamo dal tiki-taka – inizia Bruno -. Uno solo degli errori imputati è stato commesso in fase di fraseggio dietro, quello fra Tomei e Ingegneri nel match con il Santarcangelo (3-3, ndr). Gli altri (quello in coppa fra D’Arsiè e Marchi e quello fra Burrai e Ingegneri a Bolzano, ndr) sono errori individuali”.

ARMA INCEPPATA – L’ultimo gol in azione di Arma risale al 72’ minuto della sfida vinta dai ramarri (4-2) a Macerata. I 190 centimetri del maghrebino non vengono sfruttati come a inizio stagione. Mancano i cross. “Non è vero – ribatte Tedino -; se andate a rivedere il film della partita col Santarcangelo ne potrete contare 25. Ci sono momenti in cui agli attaccanti tutto riesce, altri in cui sembra che niente vada bene. Succede anche a quelli che vengono pagati molto di più di Rachid”.

NO FANTASIA – Nel Pordenone di Tedino tutto viene studiato a tavolino e poi trasferito sul campo. Quando qualche rotella si inceppa, la macchina non riesce a liberare tutta la sua potenza. In quei frangenti servirebbe la giocata di un fantasista come Cattaneo, probabilmente il ramarro più amato dal popolo neroverde. “Può darsi – ribatte Tedino – che sia arrivato anche il momento di Luca, giocatore importantissimo quando l’avversario si chiude e gli spazi sono intasati come è prevedibile che sarà sabato (16.30 al Bottecchia) con l’Ancona. “Veleno” è un giocatore importante per noi. Ho voluto io che rimanesse a Pordenone".

ARRINGA – La chiusura di Tedino è sintetica. “Forse – premette - abbiamo fatto troppo bene all’inizio –. Questo è un girone durissimo. Non c’è nulla di scontato. Io credo – rinfresca la memoria - che il Pordenone abbia regalato tante soddisfazioni in questo ultimo anno. Ora stiamo vivendo un momento di flessione. Stiamo lavorando perché si chiuda presto. Comunque – conclude con inusuale determinazione e un po’ di freddezza –, questo è il mio calcio. Io so fare solo questo”.

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