Pordenone Calcio: sfilata creditori in Tribunale. De Marchi in ostaggio

29.02.2024 09:18 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone
Pordenone Calcio: sfilata creditori in Tribunale. De Marchi in ostaggio

Sfilano in Tribunale i creditori del Pordenone calcio, la società dell'ex presidente Mauro Lovisa in liquidazione giudiziale dopo il tentativo di concordato naufragato sotto il peso di un debito quantificato in 18,1 milioni di euro. Davanti al giudice Roberta Bolzoni è stata valutata in contradditorio una parte delle posizioni presenti nella proposta di stato passivo redatta dal curatore Gianluca Vidal. Prima fra tutte quella del Comune di Pordenone, rappresentato dalla dirigente comunale Flavia Maraston e l'avvocato Francesca Mussio. Il Comune vanta un credito di 182.418 euro, ma è stato ammesso limitatamente a 35.564 (credito chirografo) e a 1.010 euro in privilegio. Il confronto è andato avanti per circa 45 minuti. Il curatore, infatti, non ha riconosciuto indennità di occupazione per le mensilità tra novembre e gennaio (59mila euro), utenze per 10.819 euro successive alla liquidazione giudiziale e 75mila per il presunto depauperamento del Centro De Marchi dovuto alla mancata manutenzione. Al centro della discussione c'era anche il centro sportivo di proprietà comunale, rivendicato l'ultimo giorno utile per l'ammissione delle istanze e ancora nella disponibilità della curatela. Sul punto il Comune ha incassato un diniego che probabilmente non si aspettava: il De Marchi sarà restituito soltanto quando lo stato passivo sarà esecutivo. Quindi non prima del 14 maggio, data in cui è stata fissata la prossima udienza in Tribunale.

I GIOCATORI Sono una cinquantina i calciatori che non sono stati pagati. E la maggior parte è tutelata dagli avvocati Alessandro Calcagno e Nicola Paolini, quest'ultimo peraltro ex neroverde. Ieri non sono state analizzate tutte le posizioni. L'accento è stato posto piuttosto sulla voce indennizzi, perché molti giocatori a causa del crac hanno dovuto accettare ingaggi meno remunerativi e il contratto collettivo in questi casi prevede un indennizzo. Sono già stati ammessi giocatori come Arlind Ajeti (63mila euro), Amedeo Benedetti (50mila), Leonardo Candellone (57mila) e Robert Gucher (79mila). Da approfondire le posizioni dell'ex capitano Salvatore Burrai (127mila), Kevin Biondi (118mila), Cristian Andreoni (161mila), dell'uomo simbolo del Pordenone, il "cagnaccio" Alessandro Bassoli (172mila), Michele Sessolo (88mila), Francesco Deli (162mila) e Amato Ciciretti (522mila). Nella lista c'è anche l'ex allenatore Domenico Di Carlo (236mila).

DIPENDENTI E COLLABORATORI Lucia Buna, direttrice generale dell'ultima fase neroverde, è fuori per 45mila euro. Con l'avvocato Stefano Ferri si sono insinuati nel passivo l'ex segretario generale Francesco Xausa, il responsabile del settore giovanile Denis Fiorin, il segretario del settore giovanile Gianluca Canzian, il massofisioterapista Alessandro Marzotto e il fisioterapista Stefano Tonin (in tutto circa 130mila euro). Ferri è soddisfatto per aver ottenuto l'ammissione al passivo. Il legale, che aveva già seguito il crac della Reggiana, osserva come si tratti di «un fallimento di rilevanti proporzioni per una società di Lega Pro: oltre 18 milioni di euro di richieste da parte dei creditori, anche se per circa 10,5 milioni (già ammessi 3,4 milioni, ndr) si tratta di crediti erariali dell'Agenzia delle entrate, oltre 520mila sono reclamati dall'Inps e oltre 1,1 milioni da parte degli istituti di credito, Banca Progetto e Banca di Cividale. L'ultimo fallimento della Reggiana aveva visto richieste per 6 milioni, mentre quello del 2005 aveva un disavanzo di oltre 30 milioni, ma si intersecava con la vicenda dello stadio che ha ampliato il dissesto».

GLI ALTRI CREDITORI Rappresentati dall'avvocato Andrea Scalco c'erano gli agenti sportivi della Bsa Srl di Giovanni Bia. È stato ammesso per 34mila euro tra i chirografari il Collegio Don Bosco. C'è anche la Regione Fvg (6.300 euro) e la Axa Assicurazioni Spa, che si è fatta avanti per recuperare 870mila euro ed è stata ammessa tra i chirografari. «Sono stati affrontati problemi squisitamente tecnici - ha spiegato al termine dell'udienza il curatore Vidal - L'iter si chiuderà il 14 maggio». Quel giorno al Comune potrà essere restituito anche il De Marchi.