Graphistudio Pordenone, il capitano e bandiera Giudi Schiavo: "Respect!"

23.05.2015 08:25 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Graphistudio Pordenone, il capitano e bandiera Giudi Schiavo:  "Respect!"

La "banane" di Tavecchio contano meno delle "lesbiche" di Belloli. Anche il presidente della Figc (sì, proprio quello di "Opti Poba è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio") spinge per le dimissioni di Felice Belloli. Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti è reo di aver apostrofato il calcio femminile con un vergognoso "Basta soldi a queste quattro lesbiche". Belloli giovedì a Fiumicino è stato sfiduciato all'unanimità dal suo stesso consiglio. Il presidente non era presente. Aveva rimesso il mandato e se n'era andato prima della votazione. Il "siluramento" verrà istituzionalizzato solo se lunedì Belloli rassegnerà le dimissioni o se Tavecchio martedì al consiglio della Figc avvierà il commissariamento della LND. Fra l'altro si ipotizza che il commissario possa essere lo stesso Tavecchio.
Giudi Schiavo, capitana della Graphistudio Pordenone, azzurra, allenatrice dei Piccoli Amici del Pordenone (e ovviamente tifosa dei ramarri oggi al Bottecchia) e Alice De Val, "bomber" delle neroverdi, proprio domenica scorsa ospiti a Roxy Bar Sport Nordest di TPN, indignate, avevano chiesto le dimissioni "di un presidente che non ci rappresenta più". Giudi apprende con soddisfazione della sfiducia, ma non si fida. "E' auspicabile che Belloli capisca di aver sbagliato - ha detto - e rassegni veramente le dimissioni. Magari con il tempo - è la sua sferzante speranza - si renderà conto della differenza i sacrifici che fanno le "quattro lesbiche" per fare calcio e le infamie di quei "quaranta ladroni" che hanno truccato i risultati dei campionati di calcio maschili. In questa triste vicenda - conclude Giudi Schiavo - qualcosa di positivo c'è. Attraverso il caso Belloli l'Italia si è resa conto che esiste pure un calcio femminile che va valorizzato e tutelato".