Pordenone Calcio: Fallimento. Indagini chiuse, l’unico indagato è l’ex presidente Mauro Lovisa

15.06.2025 09:15 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone
Pordenone Calcio: Fallimento. Indagini chiuse, l’unico indagato è l’ex presidente Mauro Lovisa

L’ex presidente Mauro Lovisa è l’unico indagato per il crac del Pordenone calcio. Il sostituto procuratore Monica Carraturo ha notificato il decreto di chiusura delle indagini contestandogli, in qualità di amministratore unico della società sportiva neroverde, ipotesi di bancarotta e di reati fiscali. Secondo la ricostruzione della Procura, il fallimento della società calcistica sarebbe stato causato da alcune operazioni dolose riconducibili al mancato versamento dei tributi. Il debito maturato nei confronti dell’Erario è importante. Nella procedura fallimentare l’Agenzia delle Entrate si è insinuata nel passivo battendo cassa per 10,5 milioni di euro. La difesa dovrà adesso valutare il nuovo fascicolo d’indagine, a cui hanno lavorato i finanzieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura e i colleghi del Nucleo di Polizia economico finanziaria. L’avvocato Stefano Buonocore non si sbilancia. Il capo di imputazione è corposo e molto dettagliato, gli atti di indagine non sono ancora stati visionati. 

LA BANCAROTTA - A chiedere il fallimento del Pordenone calcio era stato l’allora procuratore Raffaele Tito. Dopo aver esaminato le carte, valutato bilanci e passivi, si era reso conto che anche con l’ipotesi più positiva, quella della promozione in serie B, le cose non sarebbero cambiate. Uno scenario che, dopo l’impossibilità di ottenere un concordato preventivo, si è concretizzato con la liquidazione giudiziale della società. Procedura fallimentare e fascicolo penale seguono due strade distinte. Le indagini della Guardia di finanza sono proseguite con il coordinamento della pm Carraturo e hanno portato a configurare un’ipotesi di bancarotta fraudolenta in merito alle operazioni dolose relative al mancato pagamento di quanto dovuto all’Erario, a cui si aggiunge una presunta bancarotta documentale per via delle scritture contabili tenute irregolarmente e una bancarotta di- strattiva, in quanto si attribuiscono a Lovisa pagamenti verso alcuni fornitori nonostante il grave stato di insolvenza in cui versava il Pordenone calcio.

IL FISCO - Un’ulteriore imputazione fa riferimento a reati fiscali dovuti all’omesso versamento di ritenute d’acconto per un importo di circa 370mila eu- ro, a cui si aggiungono mancati versamenti previdenziali nella misura di mezzo milione di euro. Lovisa, per un omesso versamento di Iva che ammonta a circa 300mila euro, è già a processo davanti al giudice Alberto Rossi, un procedimento rimasto in stand by in attesa che la Procura chiudesse la parte d’indagine più importante. Intanto, da parte dell’avvocato Stefano Buonocore e del collega Francesco Santini, continua il dialogo con la procedura relativa all’azienda agricola dell’imprenditore di Rauscedo che, per amore del calcio e della bandiera neroverde, ha messo in crisi anche la sua attività per non lasciare i pordenonesi senza la loro squadra.