L'opinione bianconera di Mattia Tirelli: "L'Udinese è tornata ed ha un'anima"

02.11.2016 10:22 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
L'opinione bianconera di Mattia Tirelli: "L'Udinese è tornata ed ha un'anima"

L'Udinese è tornata, ed ha un'anima.

E' la voglia di "sgarfare", neologismo coniato da Gigi Del Neri, simbolo di un'idea di calcio (e di vita) fatto di sudore, voglia e coraggio, magari avaro di qualità ma pieno di muscoli e di sana testardaggine.

E' l'arte di arrangiarsi con quello che si ha, per poi emergere. E' il simbolo che ha reso famoso nel mondo il popolo friulano soprattutto dopo il terremoto.

Il collegamento col terremoto del settantasei (incredibilmente dimenticato da alcuni media nazionali), argomento ahimè di stretta attualità, non è casuale.

"La storia della nostra terra deve fungere da esempio": un messaggio questo, che solo un uomo come mister Del Neri, friulano nelle vene, poteva recapitare ad una schiera di carneadi di diverse nazionalità con l'obiettivo di plasmarlo in un gruppo, cioè Squadra di calcio.

Forse questo potrebbe essere il vero grande merito del nuovo corso, anche al di là del risultato e della salvezza da raggiungere ad ogni costo, ovvero quello di riacquistare una dignità perduta.

Lunedì sera al Friuli, il blasone del Toro era il banco di prova per testare questa nuova forma mentis dei bianconeri, dopo il successo di Palermo (contro una squadra troppo poco attrezzata per la Serie A).

Il primo tempo (0-1) è stato giocato col freno a mano tirato, condito da poca lucidità e poca qualità, caratterizzato più dall'inconsistenza delle giocate di De Paul e Kums che dalle sfuriate garibaldine di un-uomo-nuovo-a-Udine, Fofana (su di lui giudizio affrettato, mea culpa..).

Nel secondo tempo l'inserimento del capopopolo Perica chiama all'arrembaggio i bianconeri, sospinti dal tridente e dal pubblico del Friuli. Il muro della Nord porta i bianconeri ad operare il sorpasso prima con Thereau (rigenerato, quattro gol in tre partite) e poi con Zapata.

Lo stadio si trasforma in una bolgia che però viene smorzata all'improvviso dalla grande giocata di Ljaic. Nel recupero l'Udinese sembra avere la forza e la voglia per andarsi a prendere i tre punti ma sia Badu che Zapata graziano Joe Hart da pochi passi.

Al di là del 2-2 finale, è una standing ovation per i bianconeri che vanno a ricevere gli applausi sotto la nord, ancora seppur timidamente. Questa è la strada giusta da percorrere anche a Genova domenica prossima.

Il popolo friulano sa rendere omaggio a chi in campo mette sacrificio e dimostra coraggio con quella folle idea di poter vedere, con ottimismo, un futuro migliore oltre le innumerevoli difficoltà. Tutto questo ha un nome ed è l'insegnamento che il Friuli terremotato ha dato al mondo.