Aspettando la tappa: Con il Giro Rosa Zoppola riscopre i propri campioni

30.06.2017 16:14 di  Daniela Acciardi   vedi letture
Giro Rosa 2017
Giro Rosa 2017

«L'Unione fa la forza, ma fa anche la consapevolezza di vivere in un territorio meraviglioso» ha dichiarato Enzo Cainero alla presentazione delle squadre che parteciperanno al 28° Giro Rosa, la gara ciclistica a tappe più importante al mondo (Women's World Tour) che sabato 1 luglio partirà da Zoppola per arrivare a Montereale, dopo aver attraversato il lungo e in largo la provincia.

La cittadina in cui avrà inizio la 2° tappa del giro può rendere una viva testimonianza di queste parole.

L’impegno dei tantissimi volontari che si sono mobilitati per il Giro rosa ha permesso infatti di riscoprire storie di vita a volte dimenticate, troppo spesso poco conosciute.

Gli eventi di “Aspettando la tappa” sono stati spesso rivolti a importanti personalità del passato e del presente che fanno parte del territorio e le cui esperienze possono ancora oggi essere d’esempio e di stimolo per molte persone.

Una di queste figure è quella di Giovanni Petris, nato nel 1913 a Zoppola, che lasciò la sua terra senza mai farvi ritorno nel 1932 per emigrare in Argentina. Trovò proprio lì la sua fortuna e si affermò come campione di ciclismo in diverse gare argentine, rioplatense, e sudamericane, conquistando un totale di ben venticinque titoli. A lui è stata dedicata la serata di parole e musica Due Ruote Sulle Strade Del ’900, uno spettacolo toccante nell’incantevole cornice del Castello a cura di Mauro Fiorentin, Claudio Petris, Paolo Jus, Scuola di Musica del Comune di Zoppola e del Coro Aquafluminis.

A Castions è stato invece presentato un omaggio al campione attuale Giovanni Angeli, che per ben sette volte è stato campione italiano di handbike. Persona molto sensibile e un grande esempio per tutti. Nel 1999 ha percorso 3200 km a bordo del suo ciclone per stimolare i ragazzi disabili ad uscire di casa e fare sport e nel 2005 è stato protagonista di una grande avventura a Santiago di Compostela lungo un percorso di oltre 1000km per sensibilizzare il mondo all’importanza della donazione del sangue e degli organi.

Pochi sapevano inoltre che le radici sportive di Giada Rossi, bronzo paralimpico a Rio nascono anche nel ciclismo, con lo zio Giorgio Cocchetto che dopo essersi diplomato campione regionale su pista, si è laureato campione italiano dimostrando quella tenacia e determinazione sportiva che oggi tutti vedono anche nella nipote.

E poi tante storie di uomini, come Agostino Ibrioli, che vinse il Trofeo del Centenario dell’Unità d’Italia, Cesare Degan, ciclista di caratura nazionale, Celestino Moras, campione friulano dilettanti, gli imperdibili trofei Avis del Comune di Zoppola e l’avvincente scalata dell’azienda Zanella che costruì biciclette per tutto il mondo e soprattutto per i grandissimi campioni del ciclismo olimpionico e che ancora oggi rappresenta un’importante realtà del territorio.

Al patron del Giro, Enzo Cainero, l’onore di tenere a battesimo queste bellissime storie racchiuse in una mostra, curata da Roberta Zanchet, dal titolo Campioni senza tempo ed esposta nel municipio di Zoppola.