Pordenone Calcio: Stefani ieri, oggi e domani

06.11.2019 10:28 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: Stefani ieri, oggi e domani

La domenica del popolo neroverde non è stata esaltante solo per il successo (2-1) sul Trapani che ha proiettato il Pordenone al terzo posto in classifica a una sola lunghezza dalla piazza d’onore (occupata dal Perugia) che vale la promozione in serie A. E’ stata anche impreziosita dall’esordio stagionale in maglia neroverde del capitano. Quello vero (non ce ne voglia Michele De Agostini), con la “C” maiuscola. Sino ad ora, per qualche acciacco o malanno di troppo, ma anche per scelta tecnica di Attilio Tesser, Mirko non era ancora sceso in campo. Il quarto d’ora finale del match con il Trapani giocato domenica è coinciso pure con il suo esordio assoluto in cadetteria. Stefani ha giocato 20 stagioni in terza serie con Messina, Real Vicenza, Frosinone, Cremonese, Reggiana, Bellaria Igea, Prato e le ultime cinque con il Pordenone. Ha conosciuto anche la serie A, nel 2002, una presenza con la casacca del Milan, ma in serie B non aveva mai avuto l’occasione di mostrare il suo valore. Il capitano non si è mai lamentato per la lunghezza dell’attesa in anticamera.

“Io ho solo pensato ad allenarmi al meglio – dice infatti – per farmi trovare pronto nel momento in cui ci sarebbe stato bisogno di me”.

Ovvia la sua soddisfazione quando quel fatidico momento è finalmente arrivato.

“Adesso – dice - sono contentissimo per questo mio esordio e sono pure felice che sia coinciso con un importante successo. Nella mia carriera ho fatto tanta strada – continua Mirko -, mi mancava la serie B. Dedico questo primo quarto d’ora alla mia famiglia, a mia moglie, ai miei bimbi e ai miei genitori”.

Al capitano però la pura soddisfazione di aver cancellato lo zero dalla casella delle presenze in B non basta.

“So di poter dare ancora tanto – dice infatti – alla causa neroverde e rimango a disposizione sapendo che c’è ancora tanta strada da fare”.

Stefani non rinnega nemmeno il suo ruolo di leader carismatico.

“Il mio compito principale – afferma è quello di avere in mano il termometro dello spogliatoio. Uno spogliatoio sano che sta vivendo una favola. Io l’ho vissuta dall’inizio perché sono arrivato nella stagione del ripescaggio. Da lì è nata la forza di questo gruppo. Nessuno cinque anni orsono si sarebbe aspettato che potessimo raggiungere la serie B e che la potessimo affrontare con tanta autorità. Se siamo dove siamo il merito principale però – ci tiene a sottolineare in chiusura Mirko – è del presidente Lovisa e dei suoi soci. E’ grazie a loro che noi possiamo pensare solo a lavorare e fare bene quello che si aspettano che facciamo”.

Il suo ingresso in campo domenica all’80’ è stato accolto da un’autentica ovazione dai 4013 presenti sugli spalti della Dacia Arena. Qualcuno però lo ha visto come una sorta di premio alla carriera.

“Mirko non ha bisogno di riconoscimenti o regali – ha subito spazzato via ogni illazione al riguardo Attilio Tesser -. E’ il nostro capitano, oggi come negli anni passati. Un ruolo che si è guadagnato per il suo comportamento in campo e nello spogliatoio. In quel momento la squadra aveva bisogno di un giocatore del suo carisma e della sua esperienza e ho deciso che era giunto il suo momento”.

In effetti sino a oggi il Pordenone è andato al di là delle più rosee aspettative in fase propositiva. Ha infatti infilato ben 17 palloni nei sacchi delle avversarie. Meglio hanno fatto solo Pescara con 20, Crotone e Ascoli con 18. In difesa però non sempre le cose sono andate benissimo. Lo testimoniano le 14 reti subite in undici partite. Stefani può essere utile per migliorare la situazione con la sua esperienza, il suo senso della posizione e i suoi suggerimenti in campo.