Pordenone Calcio: il mea culpa di re Mauro

08.05.2022 12:21 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Pordenone Calcio: il mea culpa di re Mauro

E’ finita. Finalmente è finita. La partita persa (0-1) allo Stadio del Mare di Lecce ha definitivamente chiuso una stagione partita male e finita peggio con la retrocessione in serie C maturata già dopo la sconfitta (1-4) al Teghil con il Benevento dello scorso 18 aprile. I ramarri sono stati in pratica gli invitati ufficiali alla festa della meritata promozione in serie A dei giallorossi davanti a ventisettemila spettatori che oltre a inneggiare i propri beniamini hanno pure tributato applausi alla ventina di aficionados neroverdi che non hanno voluto far mancare il loro affetto a Bassoli e compagni. Sul campo Majer (autore del gol che ha deciso la partita) e compagni hanno sicuramente fornito una prestazione migliore di quella fornita dai neroverdi, ma non tale da giustificare i 53 punti di differenza in classifica fra le due squadre. Il Pordenone ha salutato quindi la serie B con la prova d’orgoglio chiesta alla vigilia da Bruno Tedino. Più di così il tecnico di Corva non ha potuto fare, ma l’impegno e la professionalità messa nel dirigere la squadra dopo la chiamata di Mauro Lovisa non gli garantiranno la conferma. Potrebbe essere quella entrante infatti la settimana decisiva per l’ingaggio di Mimmo Di Carlo (che comunque avrebbe proposte anche da altre sponde) in vista della prossima stagione in serie C.

L’ultima gara della stagione è servita a Mauro Lovisa anche per riconoscere davanti ai microfoni di Sky Sport le proprie colpe.

“Ovviamente in questo momento – ha riconosciuto re Mauro – rammarico e rabbia sono grandi. Evidentemente dobbiamo imparare ancora molto, crescere e fare esperienza per meritarci la serie B. Ripartire dopo una retrocessione non è mai facile, ma ci proveremo. Dovremo farlo con intelligenza ed entusiasmo, fare le scelte giuste e soprattutto ritrovare il nostro dna, quello che ci aveva permesso di salire dai dilettanti regionali sino alla seconda serie. Cammino – ha tenuto a sottolineare – che non va mai scordato. Quest’anno – ha ammesso con grande onestà – ho sbagliato. Dopo il girone di andata ero rimasto deluso dall’atteggiamento di certi giocatori e ho volto cambiare chiedendo che la rosa fosse composta principalmente da elementi giovani, cosa che in una categoria come la serie B – ha concluso re Mauro - evidentemente non basta”.

In questa stagione il Pordenone ha vinto solo tre partite (tutte tre con Tedino in panca) eguagliando il record negativo fatto registrare dal Rimini nella stagione 1978-79, dal Catanzaro nel 1989-90, dalla Cremonese nel 1998-99 e dal Pescara nel 2000-01. Oltre al Lecce primo con 71 punti è stata promossa direttamente in serie A anche la Cremonese con 69 punti. Il Pisa e il Monza appaiate a quota 67 si sono garantite già l’accesso alle semifinali playoff. I toscani dovranno vedersela con la vincente del preliminare fra Ascoli e Benevento, i lombardi con chi avrà la meglio nella sfida fra Brescia e Perugia. In terza serie assieme al Pordenone retrocedono direttamente l’Alessandria (diciottesima con 34 punti) e il Crotone (diciannovesimo con 26 punti). La quarta retrocessa verrà determinata dal doppio confronto nel playout fra Vicenza e Cosenza.

Anche se la stagione è finità i neroverdi si ritroveranno al De Marchi mercoledì mattino. Lavoreranno pure giovedì e venerdì, sempre di mattino. Saranno giorni che serviranno anche per decidere in maniera definitiva chi resterà a far parte del Pordenone dell’auspicata rinascita e chi invece dovrà restituire le chiavi dell’armadietto.