Pordenone Calcio: Ramarri fra passato, presente e futuro

24.02.2021 09:00 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: Ramarri fra passato, presente e futuro

Se il campionato fosse iniziato lo scorso 30 gennaio il Pordenone sarebbe in piena zona retrocessione. Dopo il giro di boa i ramarri hanno incassato quattro soli punti e si troverebbero al terz’ultimo posto in coabitazione con la Spal con la quale, per altro, potrebbero vantare il successo nello scontro diretto. Il torneo definito dallo stesso ds neroverde Emanuele Berrettoni “il più difficile degli ultimi dieci anni” è però cominciato il 26 settembre dell’anno scorso e i ramarri vivono ancora sui 28 punti conquistati prima del giro di boa al quale si erano presentati in zona playoff. Prendendo in considerazione solo i turni successivi al 23 gennaio la classifica vedrebbe in testa il Venezia con 13 punti, seguito da Reggina con 11, Reggiana con 9, Lecce e Monza con 8, Empoli, Salernitana, Chievo Verona, Cremonese e Ascoli (prossimo avversario dei neroverdi sabato al Teghil) con 7, Pisa, Vicenza, Frosinone, Cosenza e Cittadella con 6, Brescia con 5, Pordenone e Spal con 4, Pescara con 2 e Virtus Entella ancora al palo.

Nel girone di ritorno i ramarri hanno vinto (3-1) solo a Ferrara con la Spal (altra formazione in evidente involuzione), hanno pareggiato con il Lecce (1-1) e hanno perso col Vicenza (1-2), il Cittadella (0-1) e la Reggina (0-1) domenica scorsa al Granillo.

La differenza di rendimento è evidente (un punto e mezzo a gara di media nel girone di andata, 0.80 nelle prime cinque partite del girone di ritorno). Non è un caso che l’involuzione sia iniziata dopo la finestra di mercato invernale caratterizzata da una seconda rivoluzione dopo quella dello scorso ottobre. Se ne sono andati giocatori importanti, primo fra tutti Davide Diaw, capocannoniere del girone di andata con 10 gol al suo attivo, passato alla corte di Berlusconi e Galliani. Trattenerlo sarebbe stato un lusso per un sodalizio che al momento non evidentemente ha nei suoi obiettivi ulteriori salti di qualità.

“Il calcio – ha dichiarato Mauro Lovisa – ai microfoni di Dazn – va gestito come un’azienda”.

Evidentemente per re Mauro (che come ha specificato detiene il 75 percento delle quote societarie) è arrivato il momento di cominciare a capitalizzare la roboante crescita della società dai dilettanti regionali all’anticamera della serie A. Del resto il passaggio nella massima serie lo costringerebbe a cercare ancora una nuova casa per i suoi ragazzi. Il Teghil è stato adeguato con prontezza dall’amministrazione cittadina di Lignano per ospitare i ramarri, ma solo in serie B. In programma ci sarebbe la costruzione di uno stadio di proprietà a Pordenone, ma per realizzare l’ambizioso progetto ci vogliono soldi (in altre parole nuovi soci) e tempo. Anche da queste considerazioni deve essere nato il progetto triennale annunciato da Lovisa la scorsa estate.