Calcio dilettanti: lo "stato di crisi" delle società in Friuli Venezia Giulia

Lo stato di crisi del calcio in Friuli Venezia Giulia è certificato da molti casi conclamati. Se ne sommano almeno altrettanti latenti. Si attendono altri colpi inferti dalla combinazione micidiale dell’entrata in vigore della nuova legge sullo sport e la riforma dei campionati dilettantistici regionali che farà le prime vittime con la stagione che va a cominciare. Se questa è già un’estate torrida, pure disquisendo di pelota, non si può immaginare più fresca nemmeno la prossima. Sarebbe opportuno e necessario che i “padroni del vapore”, chi nella veste di attori protagonisti con le rispettive società e chi è chiamato a dare servizi federali e non generare ulteriori ostacoli, ne tenessero velocemente conto, per intervenire finché c’è tempo. Che non è infinito.
PORDENONE CALCIO - E’ il caso più eclatante e complesso in tutta la regione. La procedura di fallimento richiesta dalla Procura della repubblica su input dell’erario è un unicum di cui non si può andare fieri e per nulla da sottovalutare. In parallelo al lato giudiziario c’è l’aspetto sportivo, che ha avuto come passo fondamentale sinora quello di rinuncia al professionismo. Se saranno concessi spazi di manovra, non è ancora chiaro se e dove il Pordenone possa disputare un campionato il prossimo anno. Il ventaglio si apre con la serie D, passa per l’Eccellenza e si chiude con la Seconda categoria. Giocare con le probabilità adesso è un azzardo da spiaggia, ultima spiaggia. Al di là di tutto il fumo sparso sulla vicenda, un paio di conti si possono presto fare partendo da una premessa: servono subito soldi disponibili, non “pagherò” o variegate garanzie del domani. Quanti soldi? Per la serie D in sovrannumero necessitano un contributo a fondo perduto non ufficializzato, ma che potrebbe aggirarsi sui 300 mila euro, a cui sommare i costi di iscrizione e tesseramenti sui 20 mila, più fideiussione di 31 mila euro, componendo staff e rosa praticamente da zero che - per una salvezza – richiede stando bassi almeno 350 mila, a cui accodare costi di funzionamento, logistica e vari stimabili in almeno 50. Quindi il totale sarebbe di 750 mila euro almeno. L’ipotesi Eccellenza è ovviamente più “leggera”, sempre fatto salve le decisioni da parte della Federcalcio e della Lega Nazionale Dilettanti. Il contributo a fondo perduto potrebbe stabilizzarsi sui 50 mila euro, staff e rosa per ben figurare possono costare 150 mila, più altri costi per almeno 50 mila, per un’addizione che porta a 200 mila euro. Che si vada sui 750 o sui 200 mila euro come ordine di grandezza, la domanda è: i soldi pronti ci sono?
TORVISCOSA - Con la rinuncia da parte del club presieduto dal dimissionario Sandro Midolini, la serie D perde una rappresentante del Friuli Venezia Giulia, l’ultima arrivata e che si è fatta un solo giro nella giostra interregionale. Di sicuro in Quarta serie ci saranno Cjarlins Muzane e Chions. Sullo sfondo c’è una crisi economica e dirigenziale che ha indotto lo stop prima di creare buchi o altri problemi in generale. Se ci sarà ripartenza, avverrà dal più basso livello attuale, la Seconda categoria.
PRIMOREC - Una rinuncia al campionato di Promozione è arrivata dalla società carsolina, che aveva terminato lo stesso torneo al quarto posto. Venuto meno il sostegno da parte di alcuni sponsor, saldato quanto in sospeso per la stagione scorsa, la dirigenza ha inteso fermarsi prima di generare complicanze. Tutto ciò dopo 3 anni dall’avvenuta fusione con il Primorje.
AURORA REMANZACCO - Dopo un secolo di calcio, senza un domani di prima squadra. In seguito alle vicissitudini accadute in coda alla vit toria play off, con le decisioni assunte da allenatore e alcuni giocatori dando forfait nonostante gli accordi rispettati dalla dirigenza, presidente e consiglio direttivo hanno deciso di non iscriversi in Promozione. La decisione è quella di ripartire dall’ultima categoria, utilizzando le risorse giovanili e del volontariato. MLADOST Altra realtà della minoranza slovena che non riesce più a fare squadra. Molti tesserati hanno preso la strada di Ronchi dei legionari e la formazione di Prima categoria, un paio di anni fa in Promozione, è possibile che non si iscriva in alcun campionato.
SAN QUIRINO - Il passo di lato del presidente Giuseppe Del Mei e del direttore sportivo Gianluigi Gasparotto, sulle sabbie mobili di un rapporto non idilliaco con l’amministrazione comunale, hanno fermato l’esperienza gialloblu dopo i play off di Prima categoria. La società dovrebbe trovare un prosieguo con una nuova dirigenza votata alla cura del settore giovanile, sfruttando un’impiantistica in via di allargamento.
UNITED PORCIA - Solo settore giovanile anche per la realtà di via Mammaluch presieduti da Antonio Piscopo. La partecipazione alla Seconda categoria si ferma con il campionato 2022 – 2023, terminato in coda alla classifica con 3 punti conquistati. Chiusa di conseguenza anche la rivalità comunale con la Purliliese, che ha la sua casa allo stadio delle Risorgive.