Pordenone Calcio: i beni dell’ex presidente Lovisa all’asta

I beni di famiglia sacrificati sull’altare del “dio calcio” e di una “fede” neroverde senza eguali. È capitato al vulcanico presidente che per tre campionati ha portato il Pordenone Calcio in serie B e che fino all’ultimo ha tentato di salvare la società dalla liquidazione giudiziale. La vicenda calcistica ha avuto ripercussioni anche per l’azienda agricola di Mauro Lovisa, un’impresa personale che ha maturato un debito importante, dovuto soprattutto a mancati versamenti Iva e Irpef nell’ambito della vicenda del Pordenone calcio. Ad aprile 2024 è stata ammessa a una procedura di liquidazione controllata in continuità. Garantire il proseguimento dell’attività nei vigneti e nei campi di barbatelle è una chance per salvare l’azienda e ristrutturare il debito. Nei giorni scorsi il liquidatore - è Gianluca Vidal, lo stesso professionista a cui il Tribunale di Pordenone si è affidato per seguire la procedura del Pordenone calcio - ha però pubblicato l’avviso di vendita all’asta della casa di Rauscedo e dell’azienda di famiglia per un prezzo base di oltre 7,8 milioni. L’avviso relativo all’abitazione è stato rilanciato dai principali siti online che si occupano di compravendite immobiliari.
LA CASA - Il 29 luglio la villa di Rauscedo, realizzata a metà degli anni ‘80, sarà posta all’asta. Ha una superficie commerciale di 578 metri quadrati ed è stata valutata 560mila euro dall’architetto Tania Garuti dello studio milanese K2Real Srl, che ha tenuto conto anche del fatto che Rauscedo è il primo distretto al mondo per la produzione di barbatelle, con duemila occ pati, 210 soci-produttori, oltre 80 milioni di barbatelle innestate l’anno e una presenza commerciale distribuita in 35 Paesi. Per poter partecipare alla vendita bisogna versare un deposito cauzionale di 56mila euro: il rilancio minimo sarà di 5mila.
L’AZIENDA - L’azienda agricola, invece, è un capitale che è stato stimato in 7,3 milioni di euro (deposito cauzionale per la vendita del 29 luglio fissato in 730mila euro, con rilanci da 10mila). Dispone di un capannone agricolo di circa mille metri quadrati adibito a lavorazione e stoccaggio delle barbatelle organizzato su tre livelli; di terreni agricoli per una superficie totale di 373.168 metri quadrati, in parte vigneti, di cui circa 13 ettari concessi in locazione. All’asta anche automezzi, macchinari, attrezzature, arredi e dotazioni di ufficio. A chi volesse avventurarsi nel mondo delle barbatelle, la pro- cedure ricorda che la Cooperativa Vitis Rauscedo è la depositaria delle certificazioni ed è l’unica che ha titolo a porre in commercio le barbatelle ac- compagnate dalla certificazione rilasciata dagli uffici fitosanitari regionali.
IL PERCORSO - Dopo l’istanza di liquidazione controllata presentata da un creditore a fine 2024 e un piano per la ristrutturazione del debito bocciato da due banche, Lovisa ha tentato di uscire dalla crisi affittando l’azienda agricola a un’altra società e garantendo il lavoro ai dipendenti. Si tratta di un piano predisposto a suo tempo dallo studio legale Casucci per evitare che i creditori aggredissero un’azienda che, proprio grazie all’attività delle barbatelle, avrebbe avuto una chance per soddisfare i creditori.