Pordenone Calcio: c'è molto da cambiare per provare a risalire

16.05.2022 08:16 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone - Dario Perosa
Pordenone Calcio: c'è molto da cambiare per provare a risalire

Sono giorni particolari quelli che sta vivendo il Pordenone calcio caratterizzati dalla voglia di digerire prima possibile l’amarezza per l’abbandono della serie B e dal desiderio di creare i presupposti per una pronta risalita. Tre sono gli obiettivi da raggiungere quanto prima basandosi sull’esperienza appena passata per evitare di ripetere gli errori che hanno portato alla retrocessione.

Il primo riguarda ovviamente la definizione della guida tecnica dopo la decisione di interrompere il rapporto con Bruno Tedino usato come capro espiatorio. Con il tecnico di Corva in panca sin dal ritiro di Tarvisio le cose sarebbero probabilmente andate in modo diverso. Bruno infatti è arrivato al De Marchi quando la situazione era già stata compromessa sotto la direzione dei suoi predecessori Massimo Paci e Massimo Rastelli. Le scelte fatte nell’affidamento della conduzione tecnica non sono state però talmente determinanti quanto quelle fatte a livello di organico per affrontare la terza stagione in cadetteria. Gli errori commessi sia nella campagna acquisti-cessioni della scorsa estate che nella finestra dello scorso gennaio sono stati più volte sottolineati con onestà dallo stesso Mauro Lovisa. Bisogna dunque voltare pagina e ripartire con la stessa determinazione, competenza ed entusiasmo che hanno caratterizzato la crescita del Pordenone dai dilettanti regionali alla serie B. Ormai non sembrano esserci più dubbi sulla scelta di Mimmo Di Carlo per la prossima stagione in serie C. Il tecnico di Cassino dovrebbe firmare a giorni un biennale con opzione per il terzo anno. Lodevole il suo comportamento se è vero che più che sull’importo dell’ingaggio abbia chiesto garanzie sull’effettiva ambizione della società di voler affrontare una stagione importante. Proprio per questo sarebbe anche pronto a fornire i giusti suggerimenti per operare al meglio durante la campagna di mercato estiva. Manca un mese e mezzo all’apertura del mercato estivo (1 luglio), ma circolano già le prime voci sui possibili obiettivi neroverdi. Nei giorni scorsi sui siti che si occupano di movimento di giocatori si è scritto dell’interessamento del Pordenone per il giramondo Cristian Battocchio, centrocampista esperto, classe 1992, con un passato anche all’Udinese, che lo scorso marzo si è svincolato dai messicani dell’UNAM Punas. Sono seguite le ipotesi di un interessamento per il difensore mancino Luca Barlocco, classe ’95, proveniente dalla Virtus Entella e di un altro centrocampista, Davide Agazzi, classe ’93, della Ternana. Quest’ultimo però ha subito fatto sapere quale è la sua posizione.

“Ho letto anche io la notizia – ha dichiarato ad AM Channel, emittente televisiva di Terni -, ma ho ancora un altro anno di contratto che mi lega alla Ternana. Se non mi cacciano sono contento di rimanere qui”.

Per puntare al rilancio sarà importante risolvere anche la questione stadio. Passare un’intera stagione all’ultimo posto in classifica non ha favorito l’afflusso di tifosi al Teghil, ma di certo ha influito anche la distanza dell’impianto di Lignano da Pordenone. PianetaserieB ha pubblicato la classifica spettatori negli impianti di serie B. Anche in questa il Pordenone è ultimo con una media di appena 881 presenze a partita, la metà dell’affluenza registrata dalla penultima che è il Cittadella con 1636. Sconcertante il confronto con le prima. In testa c’è il Lecce con 10.205 spettatori di media a partita. Seguno Parma con 5.618, Frosinone con 5.456, Pisa con 5.127, Vicenza con 4.902 e Reggina con 4.777.

Importante sarà quindi avere quanto prima la certezza di poter disputare le gare casalinghe al Tognon di Fontanafredda in attesa che si trovi la via per dotare la città di Pordenone di uno stadio adeguato alle esigenze sportive (non solo quelle dei neroverdi) dell’intera città.