Pordenone Calcio: il De Marchi riapre oggi
Il De Marchi riapre oggi le porte ai ramarri. Lo ha reso noto ieri pomeriggio l’ufficio stampa della società.
"Alla luce della circolare del Ministero degli Interni di domenica 3 maggio, che prevede la possibilità per gli atleti di allenarsi in forma individuale nel rispetto delle norme di distanziamento sociale nei propri centri sportivi – si legge nella nota -, il Pordenone Calcio comunica che dal 5 maggio ai calciatori della Prima Squadra sarà data facoltà di utilizzare i campi del Centro Sportivo Bruno De Marchi per svolgere attività motoria a carattere individuale. L’attività si svolgerà rigorosamente a porte chiuse e non saranno operativi le altre strutture del Centro e i servizi collegati. Sarà messo a disposizione esclusivamente il presidio tecnico-sanitario strettamente necessario – conclude l’ufficio stampa - a salvaguardare la sicurezza degli atleti e degli ambienti”. In altre parole Stefani e compagni potranno fare al centro sportivo quello che già stavano facendo per conto loro. Cambierà solo la location. Non è ancora la soluzione ideale per una squadra, ma è indubbiamente un passo importante verso una normalità che dovrebbe essere raggiunta il 18 maggio. Intanto dovranno essere effettuati tutti i test sierologici necessari per avere l’autorizzazione a procedere nella scaletta che dovrebbe portare alla ripresa del campionato. Il condizionale è d’obbligo, vista la confusione creata dall’alternarsi delle comunicazioni dalla politica di domenica pomeriggio quando prima il governatore Fedriga con l’ordinanza numero 12 dava il via libera immediato agli allenamenti in forma individuale anche per atleti professionisti senza distinzione tra discipline individuali e di squadra. Subito dopo però il ministro della salute Spadafora pubblicava un post su Facebook in cui ribadiva che gli allenamenti delle squadre non sarebbero ripresi prima del 18 maggio creando dubbi e sconcerti. In tarda serata infine è arrivata la circolare del Viminale che confermava l’autorizzazione di attività sportiva individuale in aree pubbliche o private pure agli atleti professionisti nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri.