Pordenone Calcio, PN Neroverde 2020: "Stiamo vivendo una delle peggiori estati sportive del Pordenone Calcio!"

14.09.2023 14:35 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Pordenone Calcio, PN Neroverde 2020: "Stiamo vivendo una delle peggiori estati sportive del Pordenone Calcio!"

"Stiamo vivendo una delle peggiori estati sportive del Pordenone Calcio!".

E' il titolo che il fan club PN Neroverde 2020 ha dato al comunicato stampa che come gli altri gruppi organizzati, ha voluto manifestare il suo malumore per le strategie intraprese dal Pordenone Calcio sulla risoluzione della crisi finanziaria che purtroppo al momento, in attesa della decisione definitiva del Tribunale di Pordenone, ha portato il club a non avere una Prima squadra iscritta a nessun campionato.

"Quest'anno - continua la nota -, a differenze delle precedenti tragiche esperienze di fallimento, sembra palesarsi lo spettro di non vedere il Neroverde in campo. In questi giorni abbiamo letto le prese di posizione di tutti i gruppi organizzati che seguono il Pordenone; tutte insistono sullo stesso tono di presa di distanza dal Presidente Lovisa. Riteniamo che la caccia al colpevole o ai responsabili sia un mero esercizio di stile ormai di poca utilità, ma un giudizio riteniamo di poter condividere: la responsabilità ricade senza dubbio sull'unica persona che ha condotto il Pordenone Calcio dalla Promozione alle soglie della serie A e poi ad una sempre più probabile sparizione dal panorama calcistico nazionale. Mauro Lovisa. La mancanza di una squadra da seguire e per cui tifare é un fatto gravissimo, perché forse lo si sarebbe potuto evitare gestendo la drammatica situazione in modo diverso. Ad oggi staremmo parlando, pur con la rabbia del declassamento autoindotto, di formazioni, amichevoli, campionato, promozione immediata e stadio dove giocheremmo. Sulle responsabilità da attribuire al Presidente Lovisa non ci sono quindi dubbi per il semplice fatto che il responsabile finale é il Presidente! Egli ha l'ultima parola sulle decisioni e probabilmente in questi ultimi tre anni, insieme ai suoi collaboratori più stretti, ha preso o avallato decisioni che hanno portato alla situazione attuale. Certo, é facile giudicare a posteriori, tuttavia alcune decisioni sono apparse ai tifosi di vecchia data alquanto incomprensibili. Di sicuro, il Presidente Lovisa aveva creato un bellissimo giocattolo che ci aveva fatto sognare, con esborsi cospicui che ci hanno portato a San Siro, a Firenze, alla semifinale per la serie A. Per questi esborsi dobbiamo sicuramente riconoscenza a Mauro Lovisa e a tutti i suoi soci; al contrario, capiamo le critiche per una gestione che é parsa troppo familistica in posizioni chiave che hanno inciso in maniera rilevante sui deficit di bilancio. Triste sottolineare che, subito dopo i primi inviti ad avere fiducia nella soluzione del problema, il primo ad accasarsi fu proprio il figlio Matteo, insieme al figlio del suo socio La Rosa (dopo 5 anonimi minuti giocati in Neroverde). Scelte di mercato questionabili, soprattutto negli ultimi due anni, ma a cui ci é parso che sia stata data una copertura che in altri contesti non sarebbe stata immaginabile e che avrebbe portato alle dimissioni del responsabile. Ribadiamo, però, che chi mette i soldi ha il diritto di prendere le scelte che ritiene più opportune, assumendosi al contempo la responsabilità che ne conseguono, con gli onori e le critiche legittime dei tifosi e quelle molto meno legittime dei molti carrovincitoristi degli ultimi anni. Non spetta a noi dire cosa é meglio per il futuro del Ramarro - aggiunge il reltore -; quel che a noi preme maggiormente è avere una squadra da andare a tifare la domenica. Purtroppo il mantra ripetuto dal Presidente che i giocatori passano ma la società resta è stata smentita nelle ultime settimane. L'unica cosa che resta sono i tifosi, sciarpa al collo e bandiere al vento, pronti di domenica in domenica a seguire il Pordenone. E che quest'anno, purtroppo, dovranno trovare qualcos'altro da fare. Tutto il seguito , invece, dovrà di nuovo essere ricostruito, se e quando il Ramarro tornerà a giocare. Non ci resta dunque da attendere che le poche ore che ci separano dalla sentenza del tribunale, che verosimilmente metterà la parola fine alla storia di questo Ramarro, lasciando sul terreno poche ceneri da cui potrebbe rinascere una fenice, che rimane però alla mercé di avvoltoi affamati. Una squadra da tifare la domenica l'abbiamo sempre avuta, al di là della categoria; dopo 103 non ci sarà!". - E in conclusione come sempre - "Forza Ramarri! Forza Neroverdi! Forza Forza Forza Pordenone!!". G.P.