Fiamme Cremisi: tra legenda e realtà, il ricordo al bersagliere Ottavio Bottecchia

19.06.2022 11:00 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fiamme Cremisi: tra legenda e realtà, il ricordo al bersagliere Ottavio Bottecchia

Tra legenda e realtà: da grande ciclista a eroico bersagliere. Le Fiamme Cremisi lo hanno ricordato il 15 giugno a 95 anni dalla scomparsa.

Ottavio Bottecchia, prima di essere un grande ciclista, fu un grande bersagliere prematuramente scomparso all’età di 33 anni in circostanze ad oggi ancora da chiarire. Le Fiamme Cremisi lo legano nel ricordo a Giordano Cuttur, altro indimenticabile campione di ciclismo triestino. Anch’egli entrò nella storia grazie ai piazzamenti conquistati al Giro d'Italia, manifestazione che corse sette volte; inoltre disputò anche tre Tour de France, ottenendo come miglior risultato un ottavo posto nel 1947. Al Giro d'Italia indossò la maglia rosa per nove giorni nel 1948 e per cinque nel 1949. 

Il 15 giugno, quindi, è l’anniversario della morte di Ottavio Bottecchia a Peonis in provincia di Udine. Ottavo e ultimo figlio di un carrettiere veneto, a vent’anni viene arruolato. Si ritrovò sul Carso caporale fra i bersaglieri ciclisti. Al fronte contrae la malaria, viene intossicato dal gas, per tre volte viene fatto prigioniero ma sempre riesce a fuggire. Termina il suo servizio con una medaglia di bronzo al valore militare. Acquista quella che allora veniva chiamata "macchina". Inizia a correre fra i dilettanti. A 27 anni diventa professionista per la Ganna-Dunlop e subito si mette in mostra. I francesi lo ingaggiano per il Tour, dove indosserà la Maglia gialla per 6 tappe e chiude al secondo posto nella classifica generale. Cent’anni fa la Grande Boucle era durissima: tappe di oltre 400 km su bici di 28 kg e senza assistenza tecnica. Ottavio per due anni consecutivi è il dominatore incontrastato e diventa famoso e osannato dalle folle. Diventa così imprenditore di se stesso ed in società con Teodoro Carnielli costruisce bici che portano il suo nome: le Bottecchia si vendono bene ancora oggi. La gente che lo apprezza vorrebbe che conquistasse anche il Giro d’Italia. Una promessa che non riuscirà a mantenere per la prematura scomparsa. Morirà infatti nel 1927, ancor prima di compiere 33 anni. Venne ritrovato agonizzante da un contadino il 3 giugno, ufficialmente colpito da malore occorsogli durante un allenamento. I dettagli di quell’incidente non furono mai chiariti. All’ospedale di Gemona gli vengono riscontrate diverse fratture craniche e alla clavicola destra. Si spegnerà il giorno 15, esattamente 95 anni fa, senza mai riuscire a riprendere del tutto conoscenza.