Pordenone Calcio: è Perisan il miglior ramarro di questo inizio di stagione
Da alcuni l’ingaggio di Perisan era stato inizialmente considerato una sorta di ripiego dopo i rifiuti al trasferimento in neroverde di Guglielmo Vicario (dal Cagliari) e di Simone Scuffet (dallo Spezia). Non solo: Perisan aveva anche il difficile compito di rimpiazzare nei cuori dei sostenitori neroverdi Michele Di Gregorio protagonista fra i pali della straordinaria stagione neroverde conclusasi solo alla semifinale playoff per la promozione in serie A.
Ebbene Samuele ha subito messo in mostra tutte le sue notevoli doti ponendo rimedio alle difficoltà palesate dal reparto arretrato neroverde in questa prima fase di stagione e salvando i ramarri dal tracollo in più di un’occasione. L’ultima è stata sabato scorso nella sfida contro la capolista Chievo quando si è opposto alla grande alle conclusioni di Viviani, Gigliotti e Djordjevic ponendo le basi per il pareggio (1-1) ottenuto poi in pieno recupero da Musiolik. Prodezze che gli sono valse il voto più alto (7.5) a fine partite fra tutti i giocatori scesi in campo. Giudizio che unito a quelli ottenuti nelle giornate precedenti lo conferma come il ramarro dal miglior rendimento globale fra quelli utilizzati dal komandante Tesser da inizio stagione.
Nato a San Vito al Tagliamento nel 1997 Perisan è cresciuto nel vivaio dell’Udinese dove ha giocato dal 2013 al 2017 quando fu ceduto in prestito alla Triestina in serie C (5 presenze). A gennaio 2018 è passato all’Arezzo (12 gettoni) e nell’estate successiva al Padova in D (5 presenze). E’ rientrato poi all’Udinese sino allo scorso ottobre quando ha risposto positivamente alla chiamata del Pordenone che lo ha acqusito a titolo definitivo con contratto triennale. Nell’occasione, dopo aver dichiarato la sua soddisfazione per il passaggio in riva al Noncello Samuele ha pure espresso tutta la sua gratitudine verso il club bianconero.
“Cara Udinese Calcio – ha scritto in un post su Instagram -, avevo 10 anni quando ci siamo conosciuti e mi hai chiamato ad entrare a far parte della tua famiglia: ero piccolo ma già coltivavo un grande sogno. Tante le emozioni e le esperienze vissute che porterò con me, dalle belle alle meno belle, ma tutte ugualmente indelebili nella mia mente e nel mio cuore. Mi hai accolto che ero un bambino di talento, ma che ancora tutto dovevo imparare e dimostrare, ora – ha concluso il suo ringraziamento Samuele - mi lasci che sono un ragazzo maturo e un calciatore professionista con una lunga carriera davanti. Ti sarò per sempre grato".