Pordenone Calcio: la gratitudine del popolo neroverde a Stefani e Bindi. Ringraziamenti anche a Tedino

03.05.2022 09:28 di Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Pordenone Calcio: la gratitudine del popolo neroverde a Stefani e Bindi. Ringraziamenti anche a Tedino

L’ultima gara della stagione al Teghil, ospite il Crotone, si è conclusa con un pareggio (3-3) che non ha cambiato la sorte di entrambe le contendenti già matematicamente retrocesse in serie C ancora prima del fischio d’inizio del signor Miele di Nola. La partita è servita comunque alla società e al popolo neroverde per ringraziare due autentici beniamini come Mirko Stefani e Jack Bindi che hanno deciso di appendere le scarpe bullonate al chiodo.

“Abbiamo voluto esprimere la nostra gratitudine e il nostro affetto – hanno spiegato i soci del fan club PN Neroverde 2020 per chi ha notevolmente contribuito a fare la storia del Pordenone”.

Dalla tribuna e dai gradoni del Teghil sono piovuti sul rettangolo di gioco anche cori di ringraziamento per il lavoro svolto in questi ultimi difficili mesi da Bruno Tedino che però, come già dichiarato da Mauro Lovisa, non verrà riconfermato. Il popolo neroverde nutre grande stima per il tecnico di Corva. Il suo nome era risultato al primo posto già la scorsa estate in un sondaggio proposto da Tuttopordenone su chi avrebbe dovuto guidare i ramarri nel terzo anno di militanza in cadetteria. La società decise però di affidare la squadra inizialmente a Massimo Paci e successivamente a Massimo Rastelli. L’ingaggio di Tedino venne invocato dai tifosi anche lo scorso ottobre spingendo Mauro Lovisa a decidere personalmente di intervenire affidandogli la conduzione tecnica della squadra. Dopo la finestra di mercato dello scorso gennaio nemmeno “san Bruno di Corva” (soprannome assegnatogli dagli stessi aficionados) è riuscito nel miracolo di mantenere la categoria e come succede quasi sempre e quasi dappertutto anche in questa occasione l’allenatore è diventato capro espiatorio per gli errori commessi da tutti. Onore ai 615 spettatori che nonostante la posizione in classifica dei ramarri hanno deciso sabato di essere presenti al Teghil. Ancora una volta però nello stadio di Lignano si è registrato il minor afflusso dell’intera cadetteria, unica sede a non aver raggiunto presenze con almeno quattro cifre. Al primo posto lo Zini di Cremona con dodicimila 119 presenze, seguito dal Liberati di Terni con diecimila 354 e dal Menti di Vicenza con diecimila 19. Al penultimo il Tombolato di Cittadella con duemila 454.

La richiesta ufficiale presentata da Mauro Lovisa per poter utilizzare il Tognon di Fontanafredda come struttura per le gare casalinghe del prossimo torneo di serie C sembra essere un opportuno dietrofront rispetto alla decisione di due stagioni orsono. Difficile però che la struttura di Fontanafredda, che necessita di lavori per essere adeguata alla serie C, possa essere pronta per l’inizio della prossima stagione che potrebbe quindi riprendere temporaneamente ancora a Lignano. Nei due campionati di serie B giocati al Teghil il Pordenone ha vinto solo sette partite (5 nella passata stagione, 2 in quella attuale); i pareggi sono stati diciassette (10 lo scorso campionato, 7 in quello attuale). Le sconfitte sono state quattordici (4 nel 2020-21 e ben 10 nel 2021-22). Difficile ignorare che anche il fattore campo abbia avuto il suo peso.

I ramarri hanno ripreso gli allenamenti ieri al De Marchi in vista del viaggio verso l’ultima stazione della via crucis neroverde di questa stagione che avrà luogo venerdì (fischio d’inizio alle 20.30) nello Stadio di Via del Mare a Lecce nel più classico dei testa coda fra i lupi primi con 68 punti e i ramarri ultimi con 18. I giallorossi sono reduci da una clamorosa sconfitta (1-2) al Menti di Vicenza dove sono passati in vantaggio con Strafezza, ma hanno subito poi la rimonta dei biancorossi firmata dall’ex neroverde Diaw e da Ranocchia.