Pordenone Calcio: la nota del fan club PN Neroverde 2020

01.11.2023 11:33 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Pordenone Calcio: la nota del fan club PN Neroverde 2020

Con l'annuncio dell'altro ieri si chiude finalmente l'irrazionale coda della stagione scorsa. Dopo mesi di scadenze annunciate, produzione di nuovi documenti, incontri previsti e annullati, lanci di accuse reciproche, si mette il punto alla storia del Pordenone Calcio.

Il modo in cui termina é, però, totalmente inaccettabile. Alla vigilia dell'udienza che avrebbe dovuto decidere le sorti giudiziali del Pordenone, il Presidente Lovisa, con un altro colpo di testa, decide di far saltare il banco e rinuncia a produrre nuova documentazione adducendo a motivo le critiche e gil adesivi dei gruppi ultras, ritenuti troppo offensivi.

Se é vero che est modus in rebus, é anche vero che Lovisa ha subito altre contestazioni in questi ultimi 10 anni, sia dai gruppi ultras che da altri tifosi. Un semplice vattene adesivizzato pare un po' troppo poco per giustificare questo dietro front. Più probabile che non ci fossero le condizioni per continuare e quindi trovare un capro espiatorio é la prima mossa autoconsolatoria.

Cosa ne sarà dei piccoli giovani Ramarri tanto strombazzati pochi giorni fa? Che fine farà Bezerra? Che fine farà il marchio, il cui valore era, da ultimo esercizio, esploso a 5 milioni di euro?

E soprattutto, che dire della pantomima durata quasi 6 mesi? Alle voci accavallatesi abbiamo creduto solo a quella che riportava i giocatori decisi a firmare l'accordo, perché la fonte era molto vicina alle parti. Ad altro no. Se a pochissimi, quest'estate, sia la D che l'Eccellenza parevano scenari impossibili da raggiungere, molti sono stati indotti a sperare in un miracolo, con una fiducia cieca in Mauro Lovisa ripagata in malo modo.

L'atteggiamento avuto dal Presidente, rimasto senza Jr, é stato imperturbabile: "faremo le cose come abbiamo sempre fatto"; a cui ha fatto seguito la presa di distanza di Zuzzi: "resto, ma senza impegno". Col passare dei giorni e delle scadenze si era infine capito che si stava assistendo ad un tentativo, legittimo, di salvare sé stesso, più che il Pordenone. Il risultato é stato la scomparsa sul campo e poi nelle aule di tribunale del Pordenone Calcio. 103 anni di storia sfumati.

Il figlio aveva già abbandonato la nave per primo, praticamente all'indomani della fine della stagione passata, mentre il padre chiedeva di avere fiducia in lui. Non un bel viatico. Distruggere la storia del Pordenone annulla tutti i meriti che Lovisa potrebbe intestarsi a buon diritto per questi anni di presidenza. I sassolini di Orgnacco, forse un po' troppo ingenerosi, sono comunque indicativi del clima familistico della gestione Lovisa, che hanno visto numerosi DG avvicendarsi (brutto segno) ed eccessive interferenze nella gestione sportiva, il cui responsabile non ha mai pagato per i fallimenti.

Riteniamo che uno stadio cittadino avrebbe potuto forse modificare il corso degli eventi, con maggior interesse che il Pordenone avrebbe potuto risvegliare in potenziali investitori. Ovviamente adesso la politica locale si ritrova in mano un nodo gordiano con il nuovo Tognon, impossibile da gestire per le dimensioni dilettantistiche del Fontanafredda, che é finito a peregrinare come il Pordenone fino a 8 mesi fa.

Vedremo adesso queste fantomatiche cordate interessate. Tra chi riportava di cordate pronte a prendere la guida all'indomani del fallimento o a rilevare il Pordenone a fine stagione ci dovrebbe essere la coda di acquirenti. Di Cimolai si conosce il legittimo disinteresse verso lo sport. Sia chiaro però a tutti che il prossimo presidente, a meno che non disponga di ingenti risorse, non potrà guidarci che ad una sopravvivenza nei dilettanti, stante l'assenza di uno stadio adeguato ed un seguito che ora dovrà essere ricostruito, soprattutto se si dovrà ripartire dalla Terza Categoria.

Il Ramarro é morto!

Lunga vita al Ramarro!