Pordenone Calcio, Lovisa: "Pagherò come ho sempre fatto"

25.05.2023 12:07 di  Redazione TuttoPordenone   vedi letture
Fonte: Il Gazzettino di Pordenone
Pordenone Calcio, Lovisa: "Pagherò come ho sempre fatto"

Non parte né in difesa né in attacco Mauro Lovisa, presidente del Pordenone calcio. Risponde al telefono il giorno dopo la conferma dell’istanza di fallimento della società presentata dal procuratore Raffaele Tito con la pm Monica Carraturo e anticipata ieri dal Gazzettino. Cerca le parole giuste e guarda al futuro:

«Devo solo pagare quello che c’è da pagare a dimostrazione che in tutti questi anni siamo stati seri».

Durante la lunga conversazione non si sottrae mai alle sue responsabilità. Anzi.

«Purtroppo ci è sfuggito qualcosa e nella vita capita. Abbiamo sempre pagato gli stipendi e vogliamo anche onorare i debiti con l’erario. Certo che lo faremo. Sistemeremo le cose come abbiamo sempre fatto», afferma Lovisa la cui voce suona mesta ma chiara. Il suo volto lo ricordano in tanti a Pordenone quando ha festeggiato la promozione della “sua” squadra in serie B: si leggeva orgoglio e gioia per quel traguardo auspicato e atteso, mentre guardava riempirsi di tifosi, grida e bandiere piazza XX Settembre.

«Dispiace essere arrivati qui - prosegue il presidente del Pordenone calcio -, anche per la mia immagine personale».

LA PROMESSA

La voce di Lovisa riacquista tono quando comincia a parlare del futuro. «Siccome ho sbagliato io è giusto che adesso sia io a trovare una soluzione come ho sempre fatto. E la troverò. Ripeto, vogliamo onorare i debiti e risolvere i problemi».

Non vuole lasciarsi scoraggiare, ma rimboccarsi le maniche guardando a un domani sul quale investire.

«Se farò ancora calcio, se mi lasceranno farlo, stia tranquilla che i prossimi bilanci saranno in attivo. L’esperienza mi è servita. Eccome se mi è servita». È un fiume in piena anche quando racconta dei «tanti messaggi che mi sono arrivati» quando la notizia dell’istanza di fallimento si è sparsa. «Mi hanno detto di non mollare, di andare avanti, di sistemare le cose».

Tifosi e non solo che vogliono far sentire la loro vicinanza al presidente del Pordenone calcio. Poi alcuni lunghi secondi di silenzio.

«Mi è dispiaciuto per il clamore della notizia. Tanti non sapevano». E lo dice con amarezza, tanta. «Ho dato anni della mia vita per il Pordenone, ci ho messo il mio lavoro», ma anche soldi e passione.

IL SOGNO

Lovisa scivola via sulla vicenda meramente giudiziaria, quella che sarà il giudice fallimentare ad esaminare, studiando lo stato passivo, il 20 giugno. Stessa data entro la quale la società dovrà iscrivere la squadra alla prossima stagione sportiva. Ma quando si parla del sogno chiamato promozione e delle parole del procuratore Tito («anche se la squadra andasse in B non cambierebbe la situazione), il presidente dice la sua:

«E no, qui mi tocca... Ci sono nove milioni di differenza e stia tranquilla che se dovessi andare in B non li spenderei. L’esperienza mi è servita, non sono mica autolesionista. Ora farei una gestione totalmente diversa, questo sì, glielo posso garantire. La serie B... cambia e porca la miseria che cambia».

Più chiaro di così Lovisa non poteva essere. E ripete ancora una volta la sua volontà di onorare i debiti e trovare una soluzione per dare un futuro alla sua squadra. Perchè nel Pordenone calcio ci ha creduto e ci crede ancora. E il trascorso tra salite e discese gli ha insegnato una strada diversa.

«Se farò ancora calcio, se mi lasceranno farlo, stia tranquilla che i prossimi bilanci saranno in attivo».