Pordenone Calcio: Scuola per portieri para rigori
La porta è la stessa, quella sotto la curva Furlan. Fra quei pali il 10 marzo del 2019 Jack Bindi parò il tiro dagli undici metri del Diablo Granoche contribuendo in maniera importante a costruire il successo del Pordenone capolista (2-1) sulla Triestina, seconda in classifica. Il blitz al Rocco aumentò a 10 punti il distacco fra neroverdi e rossoalabardati ponendo le basi per la storica promozione in serie B.
Fra gli stessi legni, sabato Michele Di Gregorio, sul risultato di 0-0, ha neutralizzato al 63’ il rigore calciato da Mattia Aramu, attaccante del Venezia. La paratona ha permesso al Pordenone in inferiorità numerica di evitare una sconfitta che sarebbe stata pesante per il morale e le ambizioni neroverdi.
La differenza fra la prodezza di Jack e quella di Di Michele sta nel fatto che la scorsa stagione i ramarri giocarono al Rocco in trasferta, sabato hanno giocato al Rocco la prima partita in casa, visto che l’utilizzo dell’impianto triestino è stato concesso loro da Comune di Trieste e società rossoalabardata dopo lo sfratto dalla Dacia Arena di Udine imposto dai Pozzo.
E’ pure singolare il fatto che Di Gregorio abbia sbarrato la porta della nuova casa neroverde sotto la curva Furlan mentre all’esterno dello stadio una frangia della tifoseria triestina stava protestando contro l’utilizzo dell’impianto triestino da parte del Pordenone proprio nei pressi della targa dedicata a Stefano Furlan, tifoso dell’Unione che perse la vita trentasei anni orsono per una manganellata di un agente delle forze dell’ordine accorse a Valmaura per evitare tafferugli fra supporter rossoalabardati e bianconeri al termine del derby di coppa fra Triestina e Udinese.
La prodezza di sabato ha ulteriormente aumentato le quotazioni di Di Gregorio che, secondo Monzanews.it già nei prossimi giorni potrebbe recarsi in Brianza per firmare il precontratto che lo legherebbe alla società di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani per la prossima stagione di serie B. Di Gregorio è arrivato in riva al Noncello la scorsa estate in prestito dal Milan. Il Pordenone vanta un diritto di riscatto che però, nell’eventualità che venisse esercitato, verrebbe annullato dal diritto di controriscatto che i nerazzurri hanno prudenzialmente inserito nell’accordo. Le invitanti porte che gli si stanno aprendo davanti non sembrano distrarre Michele dalla missione che vuole completare agli ordini di Attilio Tesser.
“Contro il Venezia – ha detto infatti il pararigori – abbiamo dimostrato di saper soffrire e lottare anche in inferiorità numerica (situazione prodotta dall’espulsione di Pasa in avvio di ripresa, ndr). Anche in dieci contro undici la gara è rimasta equilibrata. Sono felice – ha aggiunto poi – che la mia parata sul penalty di Aramu abbia contribuito a evitare una sconfitta che non avremmo meritato”.
Poter schierare portieri para-rigori sembra essere diventata una caratteristica del Pordenone.
“Già – sorride Michele -. Ne avevo parato uno anche a Frosinone, ma mi avevano fatto gol sulla ribattuta. Sabato ho respinto il pallone e sono pure arrivato ad agguantarlo prima degli avversari. Dedico la mia parata a mio padre che mi guarda da lassù, alla mia compagna e al figlioletto che sta arrivando. Non posso però dimenticare – ha concluso Di Gregorio condividendo i meriti acquisiti – il grande lavoro che Jack Bindi e io facciamo in settimana sotto la guida dello staff tecnico e in particolare del preparatore dei portieri Leonardo Cortiula”.